Istat, Pil a +0,4% nel secondo trimestre. Sull’anno a +1,5%

L'istituto di statistica: crescita più alta dal 2011

Un'operaio metalmeccanico al lavoro in un'immagine d'archivio (Ansa)

Un'operaio metalmeccanico al lavoro in un'immagine d'archivio (Ansa)

Roma, 16 agosto 2017 - La crescita dell'Italia nell'ultimo trimestre è la più alta negli utlimi sei anni. Lo certifica l'Istat nella stima preliminare del Pil: secondo l'istituto di statistica nel secondo trimestre del 2017 è aumentato dello 0,4% rispetto al trimestre precedente e dell'1,5% rispetto al secondo trimestre 2016. Un aumento tendenziale, quest'ultimo, che è il più alto registrato dall'Istat da sei anni. Per trovare un valore maggiore bisogna tornare al primo trimestre del 2011 quando l'incremento era stato del 2,1%. I dati comunicati oggi sono corretti per gli effetti di calendario e destagionalizzati.

Il secondo trimestre ha avuto tre giornate lavorative in meno del trimestre precedente e due in meno del secondo trimestre 2016. La variazione congiunturale è sintesi di un aumento dell'industria e dei servizi, che hanno un "andamento omogeneo, con i servizi che mantengono un tasso di crescita importante" e di un calo dell'agricoltura. Dal lato della domanda, si registra un apporto positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un limitato contributo negativo della componente estera netta. "Manteniamo un tasso di crescita consistente e persistente", spiegano dall'Istat.

CRESCITA ACQUISITA - Secondo i dati dell'istituto di statistica, inoltre, la crescita acquisita per il Pil italiano nel 2017 è pari a 1,2%, già oltre l'1,1% fissato dal governo per il 2017 come dato complessivo nel Def. La variazione acquisita è quella che si otterrebbe in presenza di una variazione congiunturale nulla nei restanti trimestri dell'anno. Ipotizzando invece, spiegano dall'Istituto di statistica, un tasso di crescita nel terzo e nel quarto trimestre analogo a quello dei primi due periodi la crescita raggiungerebbe l'1,5%.

LE REAZIONI - "I dati Istat di oggi smentiscono i gufi - scrive il segretario Pd, Matteo Renzi, su Twitter -. Ma non basta dire che i #millegiorni hanno rimesso in moto l'Italia: ora bisogna andare #avanti". Soddisfatto anche il premier Paolo Gentiloni che affida come Renzi il suo commento a Twitter: "#Istat Crescita 2017 prevista a +1,5% Meglio delle previsioni. Una buona base per rilanciare economia e posti di lavoro". Esulta anche il ministro Padoan: alla crescita, dice, "ha contribuito una politica economica che dal 2014 ha proceduto con coerenza lungo un sentiero stretto, ma tracciato in modo chiaro: riduzione delle tasse, incentivi agli investimenti privati, misure sociali per il contrasto alla povertà e alla disuguaglianza; gestione oculata del bilancio allo scopo di migliorare i saldi di finanza pubblica, così da stabilizzare la relazione tra debito e Pil e rimuovere cause di preoccupazione ed instabilità nei mercati, che potrebbero fare aumentare i tassi e quindi sottrarre risorse alla ripresa".

Freddo il commento di Andrea Goldstein, chief economist di Nomisma: "In un contesto estremamente favorevole, 17 trimestri consecutivi di crescita nell'eurozona, si conferma la ripresa dell'economia italiana, a livelli però ancora insufficienti per rilanciare sensibilmente gli investimenti e assorbire la disoccupazione". 

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