Martedì 16 Aprile 2024

Inps, gli ultimi dati sul lavoro: crollano le assunzioni stabili

Nel 2016 si registra il -38% di nuovi rapporti a tempo indetermino: "Finito l'effetto incentivi del Jobs Act". Pil, allarme Confindustria: "Crescita inadeguata alla crisi"

Assunzioni (Ansa)

Assunzioni (Ansa)

Roma, 23 febbraio 2017 - Finisce l'effetto incentivi del 'Jobs Act': gli ultimi dati sull'occupazione diffusi oggi dall'Inps registrano un calo netto dei nuovi rapporti di lavoro a tempo indeterminato (si parla del settore privato). Una flessione si è verificata anche nel numero complessivo delle nuove assunzioni (compresi anche i contratti stagionali): 464.000 unità in meno rispetto al 2015 che corrisponde al -7,4%. Numeri pesanti che arrivano insieme all'allarme di Confindustria sul Pil italiano: nell' Eurozona l'Italia "resta fanalino di coda con una crescita inadeguata ad uscire dalla crisi".

CROLLO NUOVI CONTRATTI STABILI - Nel 2016 il numero delle assunzioni stabili è diminuito del 37,6% rispetto al 2015, fa sapere l'Inps. Un elemento assai rilevante è il saldo tra assunzioni 'stabili' e cessazioni che nel 2016 scende del 91,1% rispetto al 2015. Questo fenomeno, secondo l'Istituto, va collegato "al forte incremento delle assunzioni a tempo indeterminato registrato nel 2015, anno in cui dette assunzioni potevano beneficiare dell`abbattimento integrale dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro per un periodo di tre anni". Si ferma invece la crescita delle vendite di voucher. A gennaio 2017 erano pari a 8,9 milioni (valore nominale di 10 euro) : + 3,9 % rispetto allo stesso periodo del 2016. 

STIPENDIO MEDIO - Magra consolazione: chi riesce ad entrare nel mondo del lavoro, guadagna una manciata di euro in più. Secondo quanto stimato dall'Osservatorio Inps sul precariato, lo stipendio medio degli assunti nel 2016 sale dell'1% rispetto al 2015: da 1.877 a 1.896 euro. 

CASSA INTEGRAZIONE  E DISOCCUPAZIONE - Cala invece la cassa integrazione. A gennaio l'Inps ha autorizzato complessivamente 30.603.519 ore, il 46,2% in meno rispetto alle 56.992.023 dello stesso mese del 2016. Il rapporto mensile dell'istituto evidenzia però un'impennata del 174,7% della Cig ordinaria. Un boom legato a un "effetto rimbalzo". Scendono anche le domande di disoccupazione: a dicembre ne sono state presentate 136.444, in calo del 9,8% rispetto allo stesso mese del 2015.

CONFINDUSTRIA: CRESCITA INADEGUATA - Nell'Euroarea l'Italia resta fanalino di coda, sfrutta bene il traino esterno, ma "resta fanalino di coda con una crescita inadeguata ad uscire dalla crisi". Lo afferma la Confindustria che nella sua 'Congiuntura flash' sottolinea il peso dell'"incertezza politica". Anche nel primo trimestre 2017 il Pil italiano "è atteso aumentare a ritmo lento, dopo il +0,2% nel quarto trimestre 2016 e un +0,3% nel terzo". Il ritmo rimane ben inferiore a quello dell'Eurozona (vicino al 2%) "frenato dall'incertezza, specie politica". 

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