Imu 2017, le scadenze. Chi (e quanto) deve pagare

Il 16 giugno è il termine ultimo per l'acconto di giugno. Case in eredità, comodato d'uso, affitto a canone concordato: ecco le informazioni utili Imu 2017, come si calcola. Le scadenze (e chi deve pagare)

Il modulo Imu

Il modulo Imu

Milano, 12 giugno 2017 - E' cominciato il conto alla rovescia per l'acconto di giugno (il 16 è il termine ultimo) di Imu e Tasi. Acconto che, nonostante l'esclusione dall'imposta delle prime case (tranne quelle di lusso) decisa dall'ex governo Renzi, riguarda ben 18 milioni di contribuenti. Dal primo versamento - che riguarda la metà dell'imposta ma si è liberi di pagarla anche tutta (il saldo comunque dovrà essere versato entro il 16 dicembre) - delle due tasse sugli immobili e i servizi si prevede un incasso di 9,9 miliardi di euro. La parte più consistente arriverà dall'Imu dovuta per le abitazioni non principali (7,1 miliardi), seguita da quella per le aree fabbricabili (472 milioni) e i terreni agricoli (228 milioni).

CHI DEVE PAGARE - Dal 2016, fatta eccezione per le case di lusso (quelle accatastate come A1, A8 e e A9), per l’abitazione principale non bisogna pagare né la Tasi né l’Imu. Per abitazione principale si intende l’immobile in cui il proprietario e il suo nucleo familiare hanno la residenza e dimorano abitualmente. In pratica, per queste imposte la prima casa è quella in cui si ha sia la residenza sia il domicilio. Ciò significa che se si ha la residenza in un immobile, ma si dimora in un'altra casa solo una delle due abitazioni può essere considerata abitazione principale.

Ricordatevi che le pertinenze all’abitazione principale seguono lo stesso trattamento dell’immobile. Fate attenzione però: sono agevolabili al massimo tre pertinenze, nella misura di una sola pertinenza per categoria. Per pertinenze si intendono quelle classificate come C2 (magazzini, depositi), C6 (box, autorimesse) e C7 (tettoie chiuse o aperte).

L'IMPORTO - La somma delle aliquote dei due tributi (Imu e Tasi) quando dovuti non può superare mai in ogni caso l'11,4 per mille previsto dalla legge come coefficiente massimo da applicare alle rendite catastali rivalutate per ottenere l'importo da pagare. Pagano Imu e Tasi anche i proprietari di immobili affittati. In questo caso all'inquilino è dovuta una quota della Tasi variabile tra il 10 e il 30%, a meno che nell'abitazione non abbia stabilito la propria residenza.

COME SI PAGA -  A casa non arriva nessun bollettino. Si procede al calcolo autonomamente attraverso i calcolatori on-line oppure con il supporto di un Centro di assistenza fiscale. È sufficiente conoscere il valore della rendita catastale del proprio immobile e le aliquote eventualmente per Imu e Tasi dai singoli comuni.

SEPARAZIONE E DIVORZIO - In caso di separazione legale e divorzio, la casa coniugale assegnata al coniuge è esente da Imu e Tasi perché considerata abitazione principale di quest’ultimo.

ANZIANI O DISABILI RICOVERATI  - Se avete parenti anziani o disabili che hanno portato la loro residenza in istituti di ricovero o sanitari, potreste non dover pagare l’Imu e la Tasi sulla casa di proprietà lasciata vuota da questi soggetti. Questo perché il vostro Comune potrebbe aver deciso di trattare queste situazioni allo stesso modo delle abitazioni principali. Ovviamente la casa non deve essere stata affittata. Comunque il consiglio è di contattare l’ufficio tributi del Comune per sapere cosa fare.

COMODATO D'USO GRATUITO - Il comodato d’uso gratuito è un contratto con il quale un soggetto (comodante) dà in uso gratuitamente un immobile a un altro soggetto (comodatario).

La base imponibile  (cioè l’importo su cui si calcolano le imposte) è ridotta della metà per gli immobili concessi in comodato d’uso gratuito tra genitori e figli. Il contratto deve essere registrato presso un ufficio dell’Agenzia delle Entrate e deve essere tra genitori e figli, non sono ammesse altre parentele. L’immobile dato in comodato non deve essere di lusso.

SECONDE CASE - In questo caso, l’Imu va pagata. L’imposta si calcola proporzionalmente alla quota e ai mesi di possesso. Ricordatevi che il mese si considera per intero solo se il possesso è durato più di 15 giorni. Ogni contribuente deve versare la propria imposta, in caso di comproprietà non può pagare uno solo per tutti. In caso di locazione o comodato d’uso gratuito è il proprietario che deve versare l’imposta.

LOCAZIONE A CANONE CONCORDATO -  Per gli immobili dati in affitto a canone concordato in base alla legge 431/98 (questa dicitura deve essere indicata nel contratto), sia Imu che Tasi vengonoridotte del 25%.

CASE IN EREDITA' - In caso di decesso bisogna pagare sia Imu che Tasi a nome del defunto fino alla data in cui è mancato. In pratica bisogna considerare la situazione preesistente al decesso e pagare entrambe le imposte con le regole applicabili fino a quel momento.

RESIDENTI ALL'ESTERO - Se risiedete all’estero e siete iscritti all’AIRE (l'Anagrafe degli italiani residenti all’estero) potete considerare come abitazione principale, quindi esente da Imu e Tasi, solo un immobile in Italia, ma dovete essere pensionati nello Stato estero di residenza e percepire una pensione da quello Stato. Se siete pensionati in Italia ma residenti all'estero, non potete considerare l'immobile come abitazione principale. Lo stesso vale per tutti gli altri contribuenti iscritti all’Aire. Solo ai fini Tasi il Comune può deliberare delle riduzioni d’imposta per i residenti all’estero per più di sei mesi all’anno.

QUANTO 'COSTA' IL RITARDO -  Se non si paga entro le scadenze previste, a cominciare dal 16 giugno, dal 1° gennaio 2017 il tasso di interesse da applicare all’imposta è dello 0,1% annuo, mentre la sanzione da calcolare sull’imposta da versare, varia a seconda dei giorni di ritardo nel pagamento.

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