Mercoledì 24 Aprile 2024

Fitch: "Più rischi politici: rating Italia da BBB+ a BBB. L'outlook è stabile"

L'agenzia internazionale punta il dito anche sulla debole crescita dell'economia italiana

L'agenzia di rating Fitch (Olycom)

L'agenzia di rating Fitch (Olycom)

Roma, 21 aprile 2017 - Fitch ha tagliato il rating dell'Italia da 'BBB+' a 'BBB'. L'outlook è stabile. Lo comunica l'Agenzia di rating. L'agenzia Fitch afferma che per l'Italia i rischi politici sono aumentati: i rischi di un "governo debole o instabile sono aumentati". Lo afferma l'agenzia Fitch, prevedendo una crescita per l'Italia dello 0,9% nel 2017 e dell'1,0% nel 2018.

Fitch punta il dito sulla debole crescita dell'economia italiana e sul ritardo nel consolidamento dei conti, sottolineando il "fallimento" sul fronte della riduzione dell'elevatissimo livello del debito pubblico. "Questo espone maggiormente il Paese a potenziali shock sfavorevoli".

Fitch stima che il rapporto deficit/Pil italiano scenderà all'1,7% nel 2018, meno dell'obiettivo dell'1,2% indicato dal governo nel Documento di economia e finanza. Secondo l'agenzia di rating la riduzione del deficit sarà inferiore all'obiettivo poiché l'esecutivo cerca di limitare il risanamento del bilancio in vista delle elezioni. 

L'agenzia stima una crescita del Pil italiano dello 0,9% quest'anno e dell'1% nel 2018 che porterebbe il prodotto interno lordo oltre il 5% sotto i livelli del 2007. 

Rischi politici "sono aumentati". Lo scrive Fitch per spiegare le ragioni dell'abbassamento del rating, sottolineando che i "rischi di un governo debole o instabile sono aumentati così come la possibilità che aumenti l'influenza politica di partiti populisti ed euroscettici".

Il "fallimento" del governo italiano nel ridurre "l'elevatissimo debito pubblico" rende l'Italia "più esposta a potenziali shock avversi". L'agenzia di rating sottolinea anche la debole crescita italiana e il ritardo nel consolidamento dei conti. 

La "debolezza" del sistema bancario italiano aumenta "i rischi al ribasso per l'economia e le finanze pubbliche" e "un ulteriore sostegno pubblico al settore potrebbe essere necessario in assenza di più ampi sforzi di ristrutturazione". L'outlook per il settore bancario è negativo e riflette soprattutto il peso dei crediti deteriorati e della bassa redditività e generazione di capitale.   

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