Mercoledì 24 Aprile 2024

Fiat Chrysler fa gola alla Cina. E' un ariete per Europa e Usa

Si muove Great Wall Motors. Il titolo corre a +8,15%

Sergio Marchionne, numero uno di Fca (Lapresse)

Sergio Marchionne, numero uno di Fca (Lapresse)

Milano, 15 agosto 2017 - Offensiva cinese su Fca. Stando alle indiscrezioni di Automotive News, il governo di Pechino sarebbe interessato a far acquisire Fiat-Chrysler dai suoi colossi dell’automotive. Il sito specializzato riporta di «visite di delegazioni cinesi a Auburn Hills» e di offerte da parte di diversi costruttori del gigante asiatico. Interesserebbe in particolare la rete di distribuzione di Fca in America e in Europa. Le voci hanno fatto schizzare il titolo in Borsa, dopo una settimana al ribasso, con un rialzo dell’8,15% a 10,62 euro, ai massimi da quattro mesi.

IN BASE a quanto riportato, «almeno un’offerta» è stata presentata questo mese da un costruttore cinese, respinta al mittente da Fca in quanto non ritenuta sufficiente. Nel frattempo altri importanti gruppi cinesi del settore avrebbero condotto analisi, con l’obiettivo di una possibile acquisizione di Fca, mentre funzionari del Lingotto si sono recati nel Paese asiatico per colloqui con rappresentanti di Great Wall Motors, la maggiore azienda cinese del settore, la cui produzione è basata al 70% su veicoli commerciali e fuoristrada, con il restante 30% di utilitarie e piccole berline. Great Wall vende autovetture in 60 Paesi, compresa l’Italia. Automotive News non identifica i gruppi interessati ma indica che diverse fonti citano tra i candidati anche Dong Feng Motor, Zhejiang Geely e Guangzhou, ora partner di Fca in una joint venture in Cina. Una possibile vendita includerebbe Jeep e Ram, Dodge, Chrysler e Fiat, lasciando fuori Maserati e Alfa Romeo.

Nessun commento da parte di Fca o dei gruppi cinesi, il cui interesse per il costruttore guidato da Sergio Marchionne, secondo le fonti, è legato al fatto che la rete globale e i prodotti di Fca rispettano i requisiti del governo di Pechino, che ha messo sotto pressione le imprese del Paese per espandersi al di fuori della Cina. «La rete globale e i prodotti di Fca – si legge su Automotive News – sono acquisizioni attraenti» per i cinesi, valide ad aggredire il mercato Usa dopo aver superato con fatica negli ultimi anni il gap di qualità a loro svantaggio.

LA VICENDA segnala che il gruppo sta uscendo dal cono d’ombra degli ultimi vent’anni, rimasta per lungo tempo un’azienda troppo indebitata. Ora, invece, l’abbattimento dell’indebitamento netto industriale sembra tornare a renderla appetibile. La trattativa, però, dovrà fare i conti con l’attuale situazione geopolitica: con i delicati equilibri internazionali, soprattutto tra Cina e Usa, è difficile pensare che Donald Trump dia il via libera alla vendita di un marchio prestigioso come Jeep, uno dei simboli dell’industria automobilistica statunitense.

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