Manovra 2017, ecco le cartelle Equitalia rottamate. In ballo 51 miliardi

L'esperto: così si può raggiungere il gettito preventivato dal governo

Equitalia (Ansa)

Equitalia (Ansa)

Roma, 17 ottobre 2016 - La rottomazione delle cartelle di Equitalia? «È un classico condono. Né più né meno». Il giudizio, esclusivamente «tecnico», è di un grande vecchio del fisco italiano che preferisce non immischiarsi nel dibattito pubblico sull’ultima mossa di Matteo Renzi inserita nella manovra finanziaria per il 2017. Ma, «sempre tecnicamente», la nostra guida spiega che ammontano a circa 51 miliardi i debiti tributari dei contribuenti «effettivamente aggredibili» attraverso la sanatoria. E, dunque, i 4 miliardi di gettito preventivati potrebbero davvero essere incassati. «Anche se si tratta di vedere se sono aggiuntivi rispetto a quello che era ipotizzato come incasso dell’anno». Nel 2015, per esempio, il bottino fiscale recuperato attraverso Equitalia ha raggiunto gli 8 miliardi e 243 milioni di euro, l’11,2 per cento in più rispetto al 2014.

Il giorno dopo l’annuncio della doppia operazione (rottamazione cartelle e liquidazione di Equitalia nell’Agenzia delle Entrate), i tecnici del Mef e di Palazzo Chigi, guidati dal sottosegretario Tommaso Nannicini, stringono i tempi per la «scrittura» del decreto fiscale approvato, come si usa in questi casi, solo «in copertina». Il punto di partenza rimane il progetto Zanetti, dal nome del vice-ministro dell’Economia che l’ha lanciato mesi fa.

Ora, se l’impostazione è abbastanza definita, sono da sistemare numerosi tasselli: e in questi casi i dettagli fanno la differenza. Quali sono le cartelle che entrano in gioco? L’operazione «cartella scontata» riguarderà quasi tutti i crediti che Equitalia ha l’incarico di riscuotere. Non ci sarebbe, invece, l’Iva che è un’imposta comunitaria. Si va dalle multe auto ai bollettini Imu, dai contributi previdenziali all’Irpef, dai diritti camerali al bollo auto. Resta da capire, però, se potranno essere rottamate le cartelle non in carico a Equitalia nei comuni, come Torino, che hanno abbandonato la società pubblica. Da verificare che fine faranno anche alcune forme di rottamazione parziale in corso, come a Roma e a Milano. A quanto ammonterà lo sconto? Il meccanismo dovrebbe prevedere il pagamento dell’imposta o della multa (nell’ipotesi di contravvenzioni stradali, per esempio) nell’ammontare originario, senza le sanzioni (dal 10 al 100 per cento a seconda dei casi), senza gli interessi di mora (4 per cento). Verrebbe fissata, però, una maggiorazione fissa, attorno al 3 per cento, che servirebbe come aggio per il costo di riscossione.

A quale periodo dovranno fare riferimento le cartelle? Lo sconto dovrebbe essere applicato a tutti i carichi pendenti con Equitalia al 31 dicembre 2015, compresi i debiti oggetto di rateizzazione in corso (anche se appare improbabile che si possano riavere sanzioni e interessi versati) o anche decaduti. Attenzione, però. Si ipotizza anche la possibilità che possano essere rottamate le cartelle emesse fino a fine 2016. «Di certo – osserva il nostro addetto ai lavori – sarebbe il primo condono per cartelle da emettere. Ma è altrettanto vero che più è vicina la data della cartella, più è probabile l’adesione alla rottamazione».

Quanto tempo ci sarà per mettersi in regola? E come? La possibilità di adesione dovrebbe durare un anno. E gli importi potranno essere pagati in un’unica soluzione oppure a rate.

A quanto ammonta la massa di debiti Equitalia non riscossi? Come ha ricordato l’ad Ernesto Maria Ruffini, il carico totale lordo affidato a Equitalia ammonta a 1.058 miliardi di euro. Ma, attraverso una serie di sottrazioni per svariate ragioni, si scende a un «magazzino» residuo, come si chiama, di 85 miliardi di euro, di cui 34 miliardi sono non lavorabili per norme a favore dei contribuenti. Le posizioni effettivamente lavorabili si riducono quindi a 51 miliardi di euro: il 5 per cento del carico totale lordo iniziale.

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