Elezioni 4 marzo, Borsa di Milano sotto pressione. Ma niente panico

Banche in affano a Piazza Affari. Ma il voto non disorienta i listini europei e Milano limita i danni

Piazza Affari (NewPress)

Piazza Affari (NewPress)

Milano, 5 marzo 2018 - Dopo la debole apertura di Borsa dovuta ai risultati delle elezioni politiche del 4 marzo 2018Piazza Affari chiude in rosso ma limita i danni. Nel tardo pomeriggio, dopo un breve periodo di ripresa coincidente alle dichiarazioni dei leader delle due formazioni politiche considerate "vincitrici" delle elezioni, ovvero Luigi Di Maio e Matteo Salvini, il Ftse Mib è tornato a calare chiudendo a - 0,42% e assestandosi a 21.819,91. Pesa la perdita di Mediaset, che nel corso della mattinata è arrivata a cedere più del 7%. Sotto pressione, in particolare, i titoli bancari: Banco Bpm -6,4%, Ubi - 4,9%, Bper -5,26%, Intesa Sanpaolo -1,38%, Unicredit -1,99%, Mediobanca -1,14%, Mps - 3,4%. Il voto, nonostante le rassicurazioni delle ultime ore, ha messo paura ai mercati, con ricadute sui titoli di Stato italiani. Il rendimento dei nostri Btp decennali, infatti, si attestava in apertura poco sopra il 2%, mentre lo spread con il bund tedesco è ritornato intorno ai 138 punti base (+7.78) dopo aver toccato un massimo di giornata di 143. L'euro rimane sotto 1,23 dollari.

LE BORSE EUROPEE - Nessuno choc sulle Borse europee, che aprono in moderato calo e poi recuperano. Nel pomeriggio Francoforte sale, guadagnando l'1,17% dopo l'apertura negativa (-0,2%). Parigi ha chiuso in parità dopo un'apertura in lievissimo rialzo (0,1%), anche se pesa il crollo di Axa (-8%) seguito all'acquisizione di Xl Group per 12,4 miliardi di euro. Londra si è attestata su una crescita dello 0,39%. L'andamento positivo delle piazze d'affari europee dimostra come, più che alle consultazioni nostrane, l'attenzione dei mercati fosse rivolta al voto tedesco, con l'SPD che ha accettato la nuova Grosse Koalition a guida Merkel. L'apertura timida delle Borse sembra essere imputabile ai timori riguardo la possibilità di una guerra commerciale globale, scatenata dai dazi su acciaio e alluminio annunciati dagli Stati Uniti nei giorni scorsi.

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Nel frattempo, le borse asiatiche hanno fatto segnare una seduta all'insegna della debolezza anche se qui le vicissitudini italiane non centrano. Come per le Europee, anche qui gli scossoni arrivano sulla scia all'annuncio del presidente americano Donald Trump in tema di dazi su acciaio e alluminio. L'azionario di Tokyo archivia le contrattazioni con l'indice Nikkei che lascia sul terreno lo 0,66%. Tra le peggiori performance il settore auto con Mitsubishli che cede oltre il 5%. Tonfo per Mitsui Metal che cede oltre il 7% scontando i timori di una guerra commerciale per effetto dei dazi americani. La Borsa di Hong Kong ha chiuso a -1,48% con l'indice Hang Seng che lascia sul campo il 2,28%, in calo di oltre un punto percentuale anche il listino azionario di Seoul mentre Shanghai chiude in moderato rialzo con il Composite a +0,07%.

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