Debiti, famiglie in rosso per 20.341 euro

I dati della Cgia: a livello territoriale quelle più indebitate sono in Lombardia, quelle meno a Enna

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Roma, 25 marzo 2017 - Le famiglie italiane sono mediamente indebitate per un importo pari a 20.341 euro. Lo dice l'Ufficio studi della Cgia, sottolineando che nell'insieme, al 31 dicembre 2016, i 'passivi' accumulati con le banche e gli istituti creditizi ammontano a 525,9 miliardi di euro.

Sebbene lo stock dei debiti sia in aumento, la situazione rimane critica ma non drammatica. In larga parte l’incremento è riconducibile alla mini-ripresa registrata dai consumi interni. Nei primi 6 mesi del 2016, ad esempio,  i prestiti bancari alle famiglie consumatrici per l’acquisto delle abitazioni sono aumentati, rispetto l’anno precedente, dell’1,2% e quelli per il credito al consumo del 5,5%.

A livello territoriale le famiglie più in 'rosso' si trovano in Lombardia. Al primo posto ci sono quelle residenti nella provincia di Milano, con un debito  di 29.304 euro; al secondo quelle di Monza-Brianza con 28.901 euro e al terzo le residenti a Lodi, con 27.744 euro. Appena fuori dal podio si piazzano Varese, con un debito medio che ammonta a 27.198 euro, e Como, con 27.108 euro.  

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La prima provincia non lombarda in graduatoria è Prato: le famiglie di questa realtà toscana si collocano al 6° posto e sono indebitate per 26.988 euro. Subito dopo c'è Roma, con 26.792 euro, quind Siena, con 25.624 euro. Le meno esposte in questa graduatoria, invece, sono le famiglie residenti nella provincia di Reggio Calabria, con un’esposizione di 10.037 euro, quelle di Vibo Valentia, con un debito di 9.284 euro, quelle di Ogliastra, con 9.151 euro. Infine, le famiglie meno indebitate d’Italia si trovano a Enna, con un 'rosso' pari a  9.072 euro.

"Premesso che le aree provinciali più appesantite dai debiti sono quelle che presentano i livelli di reddito più elevati - spiega il coordinatore dell’Ufficio studi, Paolo Zabeo - è evidente che anche in queste zone tra gli indebitati vi sono molti nuclei appartenenti alle fasce sociali più deboli". Zabeo sottolinea che, comunque, "da sempre la maggiore incidenza del debito sul reddito si riscontra nelle famiglie economicamente più deboli, vale a dire in quelle a rischio povertà ed esclusione sociale". "I dati dell’Istat, purtroppo, ci dicono che negli ultimi 10 anno i nuclei in difficoltà economica sono tornati a crescere di numero, visto che gli effetti della crisi hanno accentuato, anche in Italia, il divario tra poveri e ricchi", conclude.

L'ufficio studi della Cgia ci tiene a precisare che per indebitamento medio delle famiglie consumatrici italiane si intende quello originato dall’accensione di mutui per l’acquisto di una abitazione, dai prestiti per l’acquisto di un auto/moto e in generale di beni mobili, dal credito al consumo, dai finanziamenti per la ristrutturazione di beni immobili, etc.

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