Mercoledì 24 Aprile 2024

Caprotti, lo chef Marchesi: "Quella lite sulla cotoletta"

Il ricordo dello chef ultraottantenne sul patron di Esselunga

Bernardo Caprotti (Ansa)

Bernardo Caprotti (Ansa)

Milano, 2 ottobre 2016 -  «Per me era il cliente che veniva spesso il martedì al ‘Machesino’». Così lo chef Gualtiero Marchesi ricorda il patron di Esselunga, Bernardo Caprotti. «Una volta – racconta – mi ha detto di avermi dato lui la ricetta della cotoletta ‘come andava fatta, alta come l’osso e rosa dentro’. Gli ho risposto di averla copiata da mio padre, era l’unica cosa che sapeva fare bene in cucina: alta come l’osso, col burro e rosa. Poi un giorno, una signora mi chiama dal tavolo e mi rimprovera: la cotoletta non è cotta. Le rispondo. Guardi che sono Gualtiero Marchesi, le pare che le faccio servire una cottura sbagliata! Ho poi risolto tagliandola e sigillandola a cubetti, dove non si vede che è rosa dentro. Nient’altro, ormai non ho più ricordi di nessuno».

Schermaglia fra due ultraottantenni, Caprotti del 1925 e Marchesi del 1930, ma della sua ‘antica amicizia’ con Gualtiero, Bernardo si mostrava orgoglioso. Qualche invito a visitare un supermercato Esselunga? «Di recente in zona Sempione, a Milano, come testimonial di uno show cooking fra cuochi, mi ha accompagnato lui di persona – risponde Marchesi –. Io non ho mai frequentato supermercati, solo mercati. Dalle sei di mattina con una vecchia Renault Cabrio, dove caricavo di tutto. E odoravo di tutto».

 

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