Marchionne, Trump telefona a Elkann. Borsa, Fca brucia 2,3 miliardi

Giornata difficile a Piazza Affari. Ferrari in pesante rosso anche a Wall Street. Riunione dei top manager. Altavilla lascia il Gruppo Marchionne, la lettera di Elkann ai dipendenti: "Eternamente grati a Sergio"

Stretta di mano Marchionne-Trump (Afp)

Stretta di mano Marchionne-Trump (Afp)

Milano, 23 luglio 2018 - Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha telefonato nel pomeriggio a John Elkann per esprimergli il suo dolore per le condizioni di Sergio Marchionne, e gli ha chiesto di trasmettere la sua vicinanza alla famiglia. Sullo stato di salute del manager italiano c'è il massimo riserbo. Marchionne sarebbe ricoverato a Zurigo, in un ospedale blindato. Si troverebbe in terapia intensiva, le sue condizioni sarebbero stazionarie, ma "irreversibili". 

BORSA -  Giornata difficile per i titoli della galassia Fca dopo l'uscita di scena di Marchionne dal gruppo. Nelle prime fasi delle contrattazioni Fca ha perso oltre il 3%, così come Cnh Industrial  ed Exor. Ancora più pesante Ferrari che è arrivata a cedere fino intorno al 5%.  Poi i titoli hanno ripreso fiato, restando comunque negativi e accelerando di nuovo al ribasso al giro di boa con le indiscrezioni sulle dimissioni di Alfredo Altavilla, responsabile dell'area Emea per Fca. Un addio che viene confermato dall'azienda nel pomeriggio. Ad assumere ad interim la carica di Chief Operating Officer dell'Emea, sarà il nuovo ad Mike Manley. Alla fine Fca ha chiuso a -1,5%. Più pesanti le perdite di Ferrari, -4,88%, ed Exor -3,25%. Cnh -1,7%. La galassia Agnelli  ha "bruciato" 2,3 miliardi circa nella prima seduta dopo la drammatica uscita di scena di Marchionne. E l'andamento si riflette anche su Wall Street, dove il titolo del Cavallino perde il 2,5% e Fca cala dell'1,76%.

IL PUNTO - L'era Marchionne a Fca è finita nel modo più improvviso e inaspettato. Il manager italo-canadese ha lasciato tutti gli incarichi operativi del gruppo (non solo di Fca, già pianificato per il 2019) ed è stato sostituito da Manley come amministratore delegato di Fca, John Elkann e Louis Camilleri rispettivamente come presidente e amministratore delegato di Ferrari e Suzanne Heywood (managing director di Exor dal 2016) come presidente di Cnh, per la quale è stato confermato Derek Neilson come amministratore delegato ad interim.

ALTAVILLA LASCIA - Alfredo Altavilla e Fca, quindi, si separano. L'ormai ex responsabile per l'Europa lascia "per perseguire altri interessi professionali", scrive l'azienda in un comunicato. Altavilla lavorerà con Manley fino alla fine di agosto - spiega Fca - per assicurare il proprio supporto durante la transizione. Le attività di Business Development a livello globale saranno riorganizzate a riporto di Richard Palmer, Chief Financial Officer e Responsabile Systems and Castings. Altavilla era uno dei manager in corsa per la successone di Marchionne e ha deciso di uscire di scena dopo la scelta dell'azienda di Mike Manley.

Fca, il dopo Marchionne. Manley e quei 45 miliardi per sfidare il futuro - di GIUSEPPE TASSI

IL PIANO DA PORTARE AVANTI - Mike Manley dunque alla prova dei mercati. Il britannico dovrà affrontare una sfida non facile. Per usare le parole della stessa Fca, nella nota con cui sabato ha comunicato il passaggio di consegne al manager di origine inglese, "Manley e la squadra di management lavoreranno alla realizzazione del piano di sviluppo 2018-2022 presentato a Balocco il primo giugno scorso" proprio da Marchionne, un piano "che assicurerà a Fiat Chrysler Automobiles un futuro sempre più forte e indipendente". Un successore, Manley, che - a giudicare dalle parole di Marchionne - non ha ricevuto alcun copione e libretto delle istruzioni. In occasione della presentazione del piano a Balocco, Marchionne aveva risposto alla domanda che si poneva un analista sulla possibilità che il manager lasciasse al suo successore delle istruzioni dicendo: "Non esiste copione o istruzioni, siamo nati nelle avversità e operiamo senza spartito". Marchionne contava però su un passaggio di consegne in tempi diversi, non prima di aprile 2019, con l'approvazione del bilancio 2018 del gruppo automobilistico.

LO SCENARIO - La situazione nel frattempo è precipitata e Manley fin da subito dovrà lavorare alla realizzazione del piano, che prevede investimenti per 45 miliardi di euro, per una spesa media annuale pari al 7% dei ricavi netti. In particolare, nel 2018 si stimano investimenti tra 7,4 e 7,9 miliardi di euro, nel 2020 circa 10 miliardi e nel 2022 circa 9 miliardi di euro. Il 30% degli investimenti complessivi nel periodo di piano sarà speso in rinnovamento dei prodotti, il 20% rispettivamente in nuovi prodotti e nell'elettrificazione, il 15%, infine, rispettivamente in infrastrutture e in powertrain.

image

GLI APPUNTAMENTI - E' iniziata oggi al Lingotto la riunione del Gec, il Group Executive Council, massimo organismo decisionale guidato dall'amministratore delegato e composto da quattro strutture principali articolate per ambiti regionali di operatività, brand, processi industriali nonché funzioni corporate e di supporto. E' la prima volta senza Marchionne ed è la prima volta per Manley nella veste di amministratore delegato. L'incontro del Gec si svolge oggi e domani. Mercoledì, invece, è in programma il cda per l'approvazione dei conti trimestrali e semestrali a cui seguirà la conference call.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro