Bonus 500 euro anche ai ragazzi del ’99

Le ultime novità della manovra. Produttività, sgravi per i redditi alti. I premi tassati al 10% a chi guadagna fino a 80mila euro l’anno

Il ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan (LaPresse)

Il ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan (LaPresse)

Roma, 12 ottobre 2016 - Conferma del bonus per i diciottenni, decontribuzione per i nuovi assunti al Sud e per gli stagisti, rafforzamento della detassazione dei premi di produzione e del welfare aziendale, meno contributi per le partite Iva iscritte alla gestione separata Inps. E, con tutta probabilità, riforma degli studi di settore e rottamazione delle cartelle Equitalia, magari in un collegato alle legge di Bilancio. Con la voluntary disclosure che potrebbe riguardare anche i capitali nascosti al fisco in Italia. Sono queste le ultime novità e conferme della manovra per il 2017, a pochi giorni dal varo atteso per sabato prossimo (almeno nella versione destinata a Bruxelles). A queste Renzi ieri sera ha aggiunto il taglio dell’Ires dal 27 al 24% e il taglio dell’Iri (l’imposta per le pmi) al 25%. Sottolineando poi che il costo dell’anticipo pensionistico (Ape) sarà intorno al 5% per ogni anno anticipato.

Ma proprio sulle pensioni il giorno clou sarà venerdì, quando il governo vedrà i vertici di Cgil, Cisl e Uil sul pacchetto previdenza: in ballo le platee dell’Ape social e dei precoci e, prima di tutto, l’ammontare massimo della stessa Ape, che sarà, a questo punto, inferiore ai 1.500 euro lordi indicati nelle settimane scorse e magari più vicino ai mille euro netti o addirittura sotto.

Al di là di tutte le misure anticipate nei giorni scorsi, ieri, dunque, è stata una nuova giornata di conferme e novità. Il bonus diciottenni, per esempio, sarà rinnovato nel 2017, con modalità simili a quelle di quest’anno e con una dotazione solo leggermente inferiore: 270 milioni contro i 290 milioni spesi nel 2016. La legge di bilancio dovrebbe anche rafforzare, come annunciato, gli sgravi fiscali sui premi di produzione e prevedere una nuova versione della decontribuzione alle assunzioni concentrata sui giovani e sul Sud. Ad essere interessati alla nuova misura saranno infatti i redditi fino a 80.000 euro, contro i 50.000 euro lordi di quest’anno. La cedolare secca al 10% riguarderà i premi fino a 4.000 euro lordi, il doppio rispetto ai 2.000 attuali. Il pacchetto si andrebbe ad affiancare a una riedizione, riveduta e corretta, della decontribuzione che ha finora viaggiato di pari passo con il Jobs Act. In questo caso, la platea sarebbe meno generalizzata, concentrandosi sui neolaureati e i neodiplomati, ma l’ammontare della decontribuzione tornerebbe alla fase iniziale sperimentata nel 2015, cioè al 100% per tre anni. A godere dell’agevolazione sarebbero quindi le imprese che decidono di assumere giovani o giovanissimi stagisti. In questo modo la misura si legherebbe al programma scuola-lavoro, per cui sono previsti 50 milioni.

Sgravi mirati anche per il Sud. Sul fronte della scuola, poi, potrebbe arrivare anche un pacchetto di assunzioni, tra la stabilizzazione di 25mila insegnanti precari e una tornata di ingressi di personale Ata, oltre a una dote da 215 milioni per portare avanti le nove deleghe della riforma. Misure specifiche dovrebbero inoltre riguardare anche il mondo degli autonomi. I contributi previdenziali delle partite Iva iscritte alla gestione separata dovrebbero scendere complessivamente al 26% a partire dall’anno prossimo. La soglia diminuirebbe infatti dall’attuale 27% al 25%, con una rimodulazione però al rialzo dei contribuiti maternità e malattia che porterebbe a un incremento dell’1%. L’intervento sarebbe strutturale: non solo porterebbe ad un calo rispetto all’attuale 27%, ma bloccherebbe anche gli aumenti fino al 33% che scatterebbero negli anni successivi.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro