Bitcoin giù, Corea del Sud pronta a vietarli. E Buffett li stronca

Valore in calo per Bitcoin dopo che Seul si è detta pronta a chiudere gli scambi. Critico anche Warren Buffett secondo cui la criptovaluta "farà una brutta fine" Bitcoin, Ripple e le altre, criptovalute protagoniste anche nel 2018 Bitcoin, la Consob francese smentisce Nabilla: il rischio c'è, possiamo perdere tutto

Il simbolo dei Bitcoin (Lapresse)

Il simbolo dei Bitcoin (Lapresse)

Seul, 11 gennaio 2018 - Cala del 14% il valore dei Bitcoin dopo che la Corea del Sud, terzo mercato al mondo per le criptovalute, si è detta pronta a fermare e impedire gli scambi. Il ministro della Giustizia di Seul, Park Sang-ki, ha parlato di "grandi preoccupazioni" riguardo alle criptovalute, e ha dichiarato che il governo sta mettendo a punto una legge per vietarne il trading. La notizia, anche se potrebbero passare mesi prima del varo di un provvedimento, ha fatto sì che la piattaforma di scambio Bitstamp abbia già registrato un minimo di 12.800 dollari.

Bitcoin. Quotazione in tempo reale Preoccupazioni, quelle di Seul, che fanno eco ai timori mostrati dalla Cina. Secondo il Financial Times, il governo di Pechino ha infatti lanciato un nuovo giro di vite sul 'mining' (produzione) di Bitcoin. Due le motivazioni principali: l'eccessivo consumo di energia elettrica legata a questa attività e i rischi finanziari a essa connessi, che hanno convinto le agenzie governative di Pechino a limitare le Ico (Initial Coin Offering), popolare metodo di crowdfunding per le start-up, e successivamente imporre nuove restrizioni per le piattaforme di trading

Ethereum. Quotazione in tempo relae Anche il magnate e guru della finanza Warren Buffett ha contribuito ad alimentare i dubbi sul futuro delle valute digitali. Intervistato dalla Cnbc, il ceo di Berkshire Hathaway e terzo uomo più ricco al mondo ha detto che la sua compagnia "Non possiede ne investirà mai in criptomonete" e che anche se non sa "quando e come accadrà", può "dire quasi certamente che le criptovalute faranno una brutta fine". Con Buffett si allarga la squadra dei grandi nomi della finanza apertamente critici nei confronti di Bitcoin e affini. Tra i primi a parlare era stato Jamie Dimon, ceo di JP Morgan, che aveva bollato la criptovaluta come "una frode" simile "alla bolla dei tulipani". Dimon si è poi corretto in una recente intervista alla Fox: resta critico sulle Ico ma ha definito il blockchain "una cosa reale", affermando che: "Occorre guardare a ognuna delle criptovalute singolarmente".

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