Sabato 20 Aprile 2024

Bitcoin, la Consob francese smentisce Nabilla: il rischio c'è, possiamo perdere tutto

Giornata di stroncature per la regina delle criptovalute, che intanto è tornata sotto quota 15mila dollari Bitcoin giù, Corea del Sud pronta a vietarli. E Buffett li stronca

Bitcoin e dollari (ImagoE)

Bitcoin e dollari (ImagoE)

Roma, 11 gennaio 2018 - "#Nabilla il #Bitcoin è molto rischioso! Possiamo perdere tutto. Nessun posizionamento miracoloso". Per chi non lo sapesse, Nabilla Benattia è una starlette dei reality show francesi e a innescare la reprimenda via tweet è la Consob francese (Amf).

Il caso, di per sé curioso (quando mai un'autorità finanziaria si mette a rispondere a una showgirl?), dà la misura di quanto il dibattito sui bitcoin sia diventato tema sensibile per l'opinione pubblica. A scatenare la polemica un video in cui Nabilla racconta i vantaggi della criptovaluta: "E' davvero sicura, è davvero bella, se siete interessati potete davvero andare ad occhi chiusi!". Per poi confidare: "Anche se non ne sapete nulla, potete guadagnare molti soldi investendo poco" e "non c'è nulla da perdere". Anche lei, spiega di aver investito 1.000 euro in bitcoin e di averne già "guadagnati 800". La reprimenda arriva anche dal governatore della Banca di Francia Francois Villeroy de Galhau: "Non conosco Nabilla ma conosco i bitcoin - ha tagliato corto commentando il caso - Attenzione! è una risorsa totalmente speculativa, quindi chi vuole investire in bitcoin lo fa a proprio rischio".

Bitcoin giù, Corea del Sud pronta a vietarli. E Buffett li stronca

Giornata di stroncature per la regina delle criptovalute, che intanto è tornata sotto quota 15mila dollari allontanandosi da quel picco sfiorato a dicembre di 20mila biglietti verdi. "Posso dire quasi certamente che le criptovalute faranno una brutta fine", ha sentenziato Warren Buffett, ceo di Berkshire Hathaway e terzo uomo più ricco del mondo. Chissà che anche lui si debba ricredere in futuro, come ha fatto Jamie Dimon, il numero uno di Jp Morgan si è, infatti, pentito di aver definito i bitcoin "una frode". E mentre le autorità cinesi continuano a stringere la morsa attorno al mondo delle monete virtuali (hanno chiesto alle imprese di uscire dal settore delle 'miniere' di criptovalute, cioè dal settore che genera i bitcoin e le altre criptovalute), Goldman Sachs a sorpresa non esclude un futuro rivoluzionario. Per ora ha i connotati di "una bolla speculativa", ma bitcoin potrebbe essere (in teoria) una moneta reale, cioè utilizzata per acquistare beni e servizi su scala internazionale, afferma la banca d'affari in uno studio: "L'uso diffuso del dollaro al di fuori degli Stati Uniti - scrivono Zach Pandl e Charles Himmelberg - suggerisce che esiste una domanda per un mezzo di scambio e di accumulazione di valore accettato a livello internazionale". In questo senso le criptovalute potrebbero assolvere questo ruolo e rappresentare "un'alternativa", soprattutto in quei Paesi "con un sistema finanziario debole con servizi inadeguati".

E' esattamente quello che vuole fare Putin in Russia o Maduro in Venezuela. Peccato che il parlamento del Paese sudamericano abbia già ha dichiarato la "nullità totale" del Petro, la criptomoneta che intende lanciare Maduro, sottolineando che siccome è stata creata senza l'avallo del legislativo, come lo esige la Costituzione, non sarà riconosciuta da un eventuale nuovo governo. Il ministero del Lavoro russo, invece, ha deciso di esentare i funzionari statali dall'inserire nella loro dichiarazione dei redditi il possesso di criptovalute perché non sono ancora state inquadrate da un punto di vista legale. A ulteriore dimostrazione del fatto che una delle sfide principali che dovranno affrontare il Bitcoin e le altre criptovalute si giocherà sul piano delle regole.

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