Mercoledì 24 Aprile 2024

Tassi a acquisti di bond: la Bce conferma la linea

Qe a 80 miliardi al mese, "fino a marzo e anche oltre". Draghi: "Crescita? Passo moderato ma stabile"

Il presidente della bce Mario draghi conferma tassi e Qe (foto Ansa)

Il presidente della bce Mario draghi conferma tassi e Qe (foto Ansa)

Roma, 20 ottobre 2016 - La Bce conferma la linea: tassi fermi e avanti con gli acquisti di titoli da 80 miliardi di euro al mese. Il Consiglio direttivo ha deciso che il principale tasso di rifinanziamento alle banche resta a zero, il tasso sui depositi che le banche stesse parcheggiano presso la Bce resta al meno 0,40 per cento. Infine, il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali resta allo 0,25 per cento. Quanto alle misure non convenzionali, direttorio ha nuovamente confermato l'intenzione di condurre gli acquisti mensili di attività per 80 miliardi di euro sino alla fine di marzo 2017, o anche oltre se necessario, e in ogni caso finché non riscontrerà un aggiustamento durevole dell'evoluzione dei prezzi, coerente con il proprio obiettivo di inflazione. L'esito era previsto, anche perché lo scorso settembre il presidente Mario Draghi aveva fatto capire che eventuali decisioni - in particolare un nuova proroga del Quantitative Easing - potrebbero esser prese a dicembre.

LA CRESCITA E L'INFLAZIONE - Draghi in conferenza stampa ha rilevato che l'economia dell'Eurozona continua procedere a un "passo moderato ma stabile". Nel secondo trimestre è prevista una crescita simile a quella segnata nel secondo, quando il Pil dell'area è salito dello 0,3% su base congiunturale. I rischi sulla crescita, ha aggiunto, "restano orientati al ribasso". Il numero uno dell'Eurotower rassicura però, sottolineando: "Restiamo determinati a preservare il livello molto consistente di accomodamento monetario, che è necessario" a favorire una normalizzazione dell'inflazione eccessivamente bassa. "A questo scopo - ha affermato - continueremo ad agire usando tutti gli strumenti, se necessario". Draghi ha ricordato che a dicembre, nel fare le sue valutazioni il Consiglio disporrà anche delle nuove previsioni economiche dei tecnici della Bce, che copriranno anche il 2019. Comunque ha detto che nel direttivo non c'è stata nessuna discussione su una possibile estensione del Qe. Il presidente prevede un "graduale rialzo dell'inflazione nei prossimi mesi" nell'area euro, legata "in gran parte a effetti di base". E aggiunge: "Non vedo alcun segnale di un convincente trend al rialzo dell'inflazione sottostante".

CAPITOLO BANCHE - Draghi parla anche della banche. Nel bail-in, le regole europee per il salvataggio degli istituti, "c'è abbastanza flessibilità per adattarsi a una larga varietà di casi" - dice - e "non c'è motivo di particolare preoccupazione". Il presidente ha anche sottolineant che la Commissione europea ha sufficiente spazio di manovra nell'applicazione delle regole. Il calo della domanda di prestiti in Italia e Spagna? Arriva dopo "una lunga serie di dati positivi". Draghi si descrive "non preoccupato" a chi gli chiede in merito nel corso della conferenza stampa a Francoforte. Draghi spiega tuttavia che la Bce considera "il dato aggregato" e non quello dei singoli Paesi.

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