Mercoledì 24 Aprile 2024

Banche venete, via libera dal cdm al decreto di salvataggio

Il premier Gentiloni: "Evitato fallimento disordinato". Mobilitati fino a 17 miliardi, 5,2 direttamente a Intesa

Una filiale di Veneto Banca (Ansa)

Una filiale di Veneto Banca (Ansa)

Roma, 25 giugno 2017 - Via libera dal Consiglio dei ministri al decreto per il salvataggio delle banche venete. Il provvedimento crea la cornice normativa per la 'liquidazione ordinatà (liquidazione coatta amministrativa) di Banca popolare di Vicenza e Veneto Banca, con il conseguente passaggio della parte sana dei due istituti di credito a Intesa Sanpaolo. Il decreto dovrebbe entrare subito in vigore per garantire la normale operatività bancaria e la regolare apertura degli sportelli domani mattina. A stretto giro arriveranno il decreto del ministero dell'Economia per la liquidazione e la nomina dei commissari da parte della Banca d'Italia.

GENTILONI - Soddisfatto il premier Paolo Gentiloni, secondo cui la crisi delle banche venete ha raggiunto "livelli" tali che hanno reso necessario "un intervento di salvataggio per evitare i rischi evidenti di un fallimento disordinato". Il decreto "consentirà di rassicurare e stabilizzare la situazione", ha proseguito il presidente del Consiglio che ha sottolineato come l'intervento è stato fatto non solo per i correntisti, per i lavoratori delle due banche ma anche "a favore dell'economia del territorio e a favore anche della buona salute del nostro sistema bancario, della sua efficienza. Un sistema di cui il gruppo Intesa Sanpaolo che acquisisce queste banche, rappresenta uno degli asset dal maggior valore". Tra gli obiettivi del governo, ha aggiunto Gentiloni, "c'è anche quello di dare un contributo al complessivo risanamento del nostro sistema bancario e farlo in un momento in cui il suo stato di buona salute e' cosi' cruciale", soprattutto ora in cui il ciclo economico si sta riprendendo. 

PADOAN - E' stato poi il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, a fornire i dettagli dell'operazione. "Lo Stato mette a disposizione subito risorse a Banca Intesa per un totale 4,785 miliardi in termini di anticipo di cassa, relativi a operazioni necessarie per mantenere la capitalizzazione e il rafforzamento patrimoniale di Banca Intesa a fronte dell'acquisizione di queste banche venete", ha spiegato sottolinenando che il provvedimento mette subito a disposizione anche "un rimborso di circa 400 milioni a copertura di garanzie". "Complessivamente sono mobilizzate risorse a favore dell'operazione fino a un massimo di 17 miliardi di euro", ma l'esborso immediato nei confronti di Intesa ammonta a 5,2 miliardi. "Cifre - ha rimarcato il titolare del Tesoro - che non impattano sull'indebitamento", perché già incorporate nel cosidetto decreto salva-banche. Rispondendo alle domande dei giornalisti, Padoan ha aggiunto che non c'erano altre possibili soluzioni. "L'unica alternativa - ha detto - era la liquidazione disordinata o spezzatino che avrebbe completamente distrutto la capacità operativa delle due banche". Inoltre Padoan ha spiegato che le due banche "continuano a operare di fatto come componenti del gruppo Banca Intesa: non c'è nessuna interruzione, a partire da domani, dell'attività normale di sportello". Il ministro ha anche aggiunto che il salvataggio delle banche venete "avviene nel pieno rispetto delle regole Ue" e "sfruttando nel migliore modo possibile tutti i margini" consentiti al loro interno. 

INTESA SANPAOLO - Da quanto apprende l'Ansa, intanto il consiglio di amministrazione di Intesa Sanpaolo ha dato l'assenso all'acquisizione delle good bank delle banche venete, conferendo mandato all'amministratore delegato, Carlo Messina, per chiudere l'operazione.

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