Giovedì 25 Aprile 2024

Banche venete, scatta la liquidazione. In arrivo il decreto

Dalla Bce: "Popolare di Venezia e Veneto Banca in dissesto". Il governo: "Garanzia per risparmiatori e correntisti"

Il premier Gentiloni e il ministro Padoan (Ansa)

Il premier Gentiloni e il ministro Padoan (Ansa)

Milano, 23 giugno 2017 - Via libera alla liquidazione di Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, che saranno sottoposte alle "procedure italiane di insolvenza". Dopo aver accertato che i due istituti sono "in dissesto", arriva il semaforo verde da Bce e Single Resolution Board che, di fatto, segna il primo passo formale verso la creazione della good bank che verrà acquistata da Intesa e della bad bank che si accollerà lo Stato. Ora serve il decreto del governo, che arriverà al termine del consiglio dei ministri di domani. L'obiettivo, spiega il ministero dell'Economia, è "adottare le misure necessarie ad assicurare la piena operatività bancaria, con la tutela di tutti i correntisti, depositanti e obbligazionisti senior e junior retail". 

In serata, da Bruxelles sono arrivati segnali incoraggianti: ci sono "discussioni costruttive" e "progressi per trovare molto presto una soluzione". In vista del decreto, il premier Paolo Gentiloni ha incontrato a Palazzo Chigi il titolare del Tesoro, Pier Carlo Padoan. "Mi sento di confermare totalmente la garanzia per quanto riguarda i risparmiatori e i correntisti", ha ribadito il presidente del consiglio. 

Fra Tesoro e Intesa sembrerebbe comunque esserci un braccio di ferro su tema degli esuberi. L'operazione dovrebbe comportare circa 4.000 uscite, per un costo di circa 1,2 miliardi di euro. Dei posti di lavoro da tagliare con i prepensionamenti, solo 1.200 nelle venete avrebbero i requisiti, mentre gli altri sarebbero di Intesa che, però, anche dopo l'acquisizione delle good bank, non intende sostenere costi e nemmeno considerare l'ipotesi licenziamenti. Servirà quindi un rafforzamento del fondo esuberi con un intervento pubblico. In quel caso, Ca' de Sass potrebbe usufruirne anche per i propri dipendenti.

Un'ipotesi che non sembra essere ben vista dalla Commissione Ue. Per questo dai sindacati sono arrivati appelli al governo. "In Europa c'è chi vuole i licenziamenti. Gentiloni intervenga per fermare questo gioco al massacro", ha detto il segretario della Fabi, Lando Maria Sileoni.

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