Martedì 16 Aprile 2024

Alitalia, cassa integrazione all’80%. Ai piloti 10 mila euro

Gli ammortizzatori di lusso della compagnia. Il fondo per il trasporto aereo è alimentato dal 2004 da una tassa su ogni biglietto

Alitalia, imbarco del personale (Imagoeconomica

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Roma, 28 aprile 2017 - NON HANNO più la macchina che li va a prendere a casa, non scendono più in alberghi a cinque stelle e non possono nemmeno più contare su una diaria da capogiro e sul giorno libero che, a dispetto della realtà, dura 33 ore. I bei tempi in cui Alitalia era dello Stato, in cui era la nostra la compagnia di bandiera sono finiti. I piloti e gli assisteti di volo non sono più i veri padroni dell’azienda e alla Magliana con comandano più i sindacati. E però i privilegi dei lavoratori più coccolati d’Italia non sono finiti del tutto, anzi. Anche volendo dimenticare che la grande ristrutturazione del 2008 ci ha lasciato in eredità 150 cassintegrati da 10 mila mila euro al mese e pensionati da 8 mila, non possiamo ignorare che i dipendenti Alitalia, se andrà male, potranno comunque contare su ammortizzatori sociali fatti a loro misura.  Anche se la compagnia è ormai è un morto che vola (8,5 miliardi di perdite in 10 anni coperte dai contribuenti) la protezione dei suoi dipendenti garantisce un sistema di tutto favore rispetto a quelli delle altre aziende. Merito del fondo del trasporto aereo del 2004.  Quello che, come dicevamo, ha permesso di erogare finora prestazioni integrative di super lusso. Il personale di volo e di terra ha percepito per 7 anni (poi prorogati fino al 2018) assegni mensili pari all’80% dello stipendio. Secondo alcuni dossier ci sono casi limite che superano abbondantemente i 10 mila euro al mese per avvicinarsi ai 30 mila.

FOCUS / Ricavi low cost e spese da big    LA PROTEZIONE sociale prevista ora non sarà così lunga. Secondo l’accordo contenuto nell’accordo bocciato dai lavoratori con il referendum, i 980 lavoratori considerati in esubero avrebbero avuto due anni di cassa integrazione straordinaria con l’80% di restribuzione più altri due anni di Naspi (la nuova assicurazione sociale). Non sarà il massimo della vita, ma va ben oltre i 1.164 euro di tetto previsto per gli altri lavoratori in Cigs. Non solo. Va detto che il fondo viene alimentato da una tassa che inizialmente era pari a 3 euro e poi è arrivata a 6,5 euro che i passeggeri pagano ogni volta che si imbarcano su un aereo. Un vero e proprio balzello a carico dei consumatori, mentre lavoratori e azienda versano solo lo 0,50%. In pratica, il fondo per il trasporto aereo è l’unico che pesi sulla collettività. Come scrive nel suo blog Dario Balotta, esperto di trasporti e ambiente, « è come pagare un euro in più sulla spesa al supermercato per la cassa integrazione degli alimentaristi».  E c’è da aggiungere anche un altro elemento. Nei prossimi mesi, in attesa di capire che cosa accadrà realmente ad Alitalia continueranno i distacchi sindacali. L’accordo, che pure li rivedeva, aveva previsto che a tutte le sigle venissero accordati 70 distacchi l’anno, ovvero permessi sindacali retribuiti, per un massimo di 210 giorni, che con le varie festività diventano comunque un anno di stipendio.

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