Martedì 23 Aprile 2024

Alitalia, Padoan: "Fondi solo per evitare lo stop dei voli"

Calenda: "Sì dell'Ue al prestito ponte". Destino appeso a un filo dopo il no dei lavoratori al piano di ricapitalizzazione. Lufthansa e Fs: "La compagnia aerea non ci interessa"

Le code di alcuni aerei dell'Alitalia sulla pista di Fiumicino (Ansa)

Le code di alcuni aerei dell'Alitalia sulla pista di Fiumicino (Ansa)

Roma, 27 aprile 2017 - Il destino dell'Alitalia sembra ormai segnato dopo il no dei lavoratori al piano di ricapitalizzazione. Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, è tornato a ribadire che "il governo non è disponibile a partecipare direttamente o indirettamente ad un aumento di capitale della società". Rispondendo a un'interrogazione, durante il question time, il titolare del Tesoro ha sottolineato che la compagnia aerea "è un'impresa privata e l'esito della sua attività è ascrivibile esclusivamente alle scelte degli azionisti e del management".

Padoan ha spiegato che un "eventuale intervento finanziario dello Stato sarebbe finalizzato esclusivamente a evitare l'interruzione delle attività e sarà oggetto di approfondimento nelle prossime ore anche alla luce della documentazione e degli elementi informativi che saranno forniti dall'impresa". "Ove l'impresa delibererà di richiedere l'amministrazione straordinaria si procederà con la massima tempestività all'apertura della procedura e alla nomina dell'organo commissariale straordinario con il compito di provvedere alla gestione dell'impresa e di predisporre e attuare il programma che consenta una gestione conservativa dell'insolvenza", ha detto ancora il ministero.

Intanto il ministro per lo Sviluppo, Carlo Calenda, ha detto che l'Europa ha dato il via libera al prestito ponte di circa 400 milioni per Alitalia. "Sì certo", ha risposto il ministro a Otto e mezzo alla conduttrice che chiedeva se l'Europa avesse già dato l'ok. "Per un prestito ponte di circa 400 milioni - ha puntualizzato - a condizione che si faccia un lavoro di vendita".

FOCUS: Alitalia, fanno gola rotte e aeroporti - di OLIVIA POSANI

NO DA LUFTHANSA E FERROVIE - Resta in piedi l'idea di un prestito ponte per assicurare almeno sei mesi di gestione; poi, la possibile vendita a vettori stranieri. In questi giorni è circolato con insistenza il nome di Lufthansa per i possibili acquirenti, ma oggi arriva la smentita. "Abbiamo una chiara intenzione di non acquistare Alitalia", ha dichiarato il direttore finanziario Ulrik Svensson, rispondendo a una domanda durante la conference call a seguito dei conti del gruppo.

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Anche Ferrovie si smarca da un possibile coinvolgimento nel salvataggio di Alitalia. "In questo momento l'argomento non è di interesse e la società non è stata contattata da nessuno", ha comunicato infatti il gruppo Fs.

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INTESA - E, in attesa la riunione del cda che dovrà avviare le procedure per il commissariamento ormai inevitabile, ha parlato anche il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina. "Non esiste un piano B portato avanti da Intesa Sanpaolo. Non abbiamo un piano B e non compete a noi farlo - ha detto a margine dell'assemblea degli azionisti -. Noi siamo una banca, un'azienda che si occupa di credito e non di aeromobili". "Qualunque soluzione possa garantire la continuità aziendale di Alitalia e quindi possa salvaguardare i posti di lavoro sarebbe da percorrere", ha aggiunto sottolienando che "tutto quello che può consentire di salvaguardare la situazione sociale ci vede assolutamente non contrari". 

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