Siena, 28 settembre 2013 - Maria Grazia crea bouquet per le spose di tutta Italia, addobba chiese, ville e dà un tocco di colore a eventi di ogni genere. Come ci è riuscita? Con una laurea in Scienze naturali a Siena, a cui è seguita una scuola di composizione floreale. La scuola fondamentale, la laurea forse no. Perché in effetti quando Maria Grazia, ora 33enne, si è iscritta all’università non pensava che il mondo dei fiori sarebbe stato il suo futuro. Ma anche lei è una di quelle ragazze che ad un certo punto hanno deciso di trasformare la propria vera passione in lavoro, senza rinnegare le scelte compiute, ma considerandole un valore aggiunto.

Quando hai scelto di diventare una fiorista di professione?

"Diciamo che le mie scelte sono state tutta un’evoluzione che alla fine mi ha portato a fare quello che veramente amo. Prima mi sono iscritta a Medicina, ma dopo quattro anni ho deciso di cambiare perché non mi piaceva. Ero appassionata di piante, di botanica e ho pensato che quantomeno si debba studiare una cosa che piace, Medicina per me era troppo arida. Così ho fatto Scienze naturali. Alla fine del mio percorso universitario, tre anni fa, la strada più comune sarebbe stata la ricerca. Ma da un lato è molto difficile essere pagati e dall'altro mi interessava di più fare qualcosa che rispecchiasse il mio carattere. Già durante gli studi avevo lavorato in qualche negozio di fiori. Poi, dopo la laurea ho iniziato a lavorare nei parchi, ma nel frattempo mi sono iscritta alla scuola di composizione floreale Federfiori a Firenze. Il corso è fatto di 6 moduli di 3-4 mesi ciascuno e in complesso dura due anni. Poi volendo c’è una scuola superiore per diventare floral designer, che probabilmente inizierò".

Costosa? Ti hanno aiutato o sei riuscita a pagartela da sola?

"Sì costa 450 euro a modulo che paghi di volta in volta. Non lavorando non è stato facile, ma per fortuna sono riuscita ad avere un finanziamento dalla Regione, le cosiddette carte di credito formative, che ha coperto gran parte delle spese".

E poi? La svolta?

"Poi sì, ho deciso di aprire un laboratorio e lavorare come free lance. Non mi interessa stare in un negozio, anche perché sono in crisi anche quelli".

Niente più fiori in tempi di ristrettezze?

"Esatto. Non ci sono più soldi da spendere e si elimina prima di tutto il superfluo".

Quindi chi sono i tuoi clienti?

"Lavoro su richiesta per gli eventi: matrimoni, feste, oppure per i fioristi stessi. Difficile che mi chiamino per le composizioni semplici".

E come sei riuscita a farti conoscere?

"La ditta esiste da pochissimo, e ancora molti mi contattano grazie al passaparola o alla promozione all’interno di strutture che richiedono fioriste o wedding planner. Mi sono fatta conoscere frequentando la scuola e i vari ambienti dove si fanno dimostrazioni".

E le cose vanno bene?

"Non mi posso lamentare, con un negozio non ce la farei perché avrei molte spese in più. L’inverno è un po’ più problematico perché in genere ci sono molti meno eventi".

Tu, pugliese trasferita a Siena, pensi che la tua vita ormai sia lì?

"Non so se resterò a Siena, forse mi sposterò a Firenze che è una città più grande. Ma già per lavoro giro tutta l’Italia. Quest’estate sono andata a Taormina, Gallipoli, Napoli".

Sei pentita della tua scelta?

"Assolutamente no. Faccio quello che ho sempre voluto fare. Ma non potevo deciderlo prima perché la laurea è un di più, è un punto a mio favore. Ricevo molte richieste di progetti per balconi e senza le competenze che ho acquisito studiando non saprei da dove cominciare…".

Silvia Minelli