Mercoledì 24 Aprile 2024

E' morto Sentimenti IV, il portiere rigorista

ORA ci si stropiccia gli occhi per le spericolate doti tecniche, con i piedi, del tedeschissimo e fortissimo portiere Neuer. E negli anni Settanta, ripensando alla favolosa Olanda di Cruyff, si ricorderà il portiere Jongbloed, un altro che stupiva il mondo per le sue uscite palla al piede. Da quando non esiste più il passaggio al portiere, i numeri uno devono sapersela cavare anche con i piedi. Ma non aveva bisogno di rendere conto alle regole, Sentimenti IV, per accarezzare il pallone, e con quanta abilità, anche con i tacchetti, non solo con le mani. Il primo portiere goleador della storia del calcio, italiano e internazionale, leggenda in porta della Juventus anni Quaranta, un mito a difesa della porta bianconera come Combi e Zoff e Buffon, se ne è andato a 94 anni. Era il più vecchio azzurro vivente. Nella Juve 188 partite, altre 170 nella Lazio, e poi Modena, Vicenza, Cenisia e Talmone Torino. Nato a Bomporto, in provincia di Modena, era il quarto di cinque fratelli, tutti calciatori, contraddistinti da numeri romani, per non sbagliare: Ennio (I), Arnaldo (II), Vittorio (III), lui, Lucidio, detto Cochi (IV), ex garzone calzolaio a 15 lire a settimana, e Primo (V). «Freddissimo, determinato, dotato di astuzia luciferina», scriveva di lui Gianni Brera. Cinque reti di rigore in carriera, e quello rimasto nella storia lo segnò in Modena-Napoli al fratello Arnaldo, che veniva da una serie record di nove rigori parati di fila. Arnaldo, quando vide la palla in rete, si infuriò e inseguì il fratello Lucidio per tutto il campo. Storie di un calcio di altri tempi, certamente eroici. Nel campionato di guerra '43-44, Sentimenti IV si fratturò le dita della mano, e fu spostato ala destra, con doppietta al Casale, e un gol all'Asti e al Varese. Erano gli anni del Grande Torino, la Juve penava, e Sentimenti IV fu l'unico giocatore non granata inserito nella formazione dell'Italia che nel maggio '47 vinse 3-2 con la grande Ungheria. Nove presenze in azzurro, compreso il disgraziato mondiale brasiliano, anche allora, del '50, con il viaggio in nave. La Juve, dal suo sito, lo ha salutato come una «leggenda bianconera». Come vittorie, un campionato di B con il Vicenza, 1954-55. Ma quel suo nome, Sentimenti IV, ha continuato a vincere nel tempo, come grande numero uno italiano, il portiere goleador. Alessandro Fiesoli