Martedì 16 Aprile 2024

Donne fatte a pezzi nel Po. Incubo serial killer, trovate ossa

In quattro mesi trovate due gambe segate con un coltello e un bacino

Resti umani nel furgone ripescato nel Po (Donzelli)

RITROVAMENTO FURGONE SULLE RIVE DELL'ADIGE CON DENTRO CADAVERE -16.04.2015

Rosolina (Rovigo), 18 aprile 2015 - UN MISTERO che potrebbe avere risvolti macabri. È quello che in questi giorni ha portato sul Delta del Po, nel Rodigino, anche le telecamere di ‘Chi l’ha visto?’, arrivate per far luce attorno a un inquietante giallo. Tre resti umani sono stati ritrovati, nel giro di quattro mesi, nelle acque limacciose del Grande Fiume E così aleggia pesante l’ombra di un serial killer, tanto da aver convinto la procura di Rovigo ad aprire due fascicoli per omicidio volontario.

L’ULTIMA scoperta risale a lunedì scorso, quando un operaio impegnato in alcuni lavori di drenaggio nel canale del Po di Levante, nei pressi di Loreo, ha ripescato un vecchio furgoncino Fiat Scudo, risultato rubato nel 2012. Nel vano motore sono stati individuati alcuni frammenti ossei corrispondenti a un bacino, probabilmente appartenenti o a una donna di corporatura robusta o a un uomo minuto. Resti umani che potrebbero essere stati trasportati dalla corrente del fiume, per incagliarsi solo successivamente nei rottami del furgone.

MA a complicare il giallo, alcuni indumenti da donna nel veicolo: un maglioncino, stile lupetto, e un lembo di camicia, il cui colore è difficile da stabilire dopo la lunga permanenza in acqua. Sarà l’esame del Dna a chiarire se ci sia o meno un collegamento tra quei vestiti e i resti umani rinvenuti tra i rottami del furgone. In caso affermativo, verrebbe confermata l’ipotesi che il mezzo rubato sia stato inabissato proprio dall’assassino, nel tentativo di nascondere la prova del massacro.

Le ossa sono al vaglio dei medici legali dell’ospedale di Adria che sveleranno, con l’esame del Dna, se quei frammenti appartengano a un uomo o a una donna. Ma a rendere ulteriolmente ingarbugliate le indagini, il fatto che il furgone si trovasse sul fondale da un tempo decisamente superiore rispetto alle ossa.

IL GIALLO potrebbe essere collegato al ritrovamento di due gambe di giovane donna, scoperte a pochi mesi di distanza l’una dall’altra – a dicembre e a febbraio – nelle acque del Delta, nei pressi di Porto Tolle. Arti, appartenenti a una ragazza di circa 25 anni, secondo gli accertamenti del medico legale, staccati dal bacino con una lama di coltello, da qualcuno che non aveva profonda conoscenza di anatomia. Al momento però né in Polesine, né in Italia o Europa sono state riscontrate segnalazioni di scomparsa compatibili con i due ritrovamenti.

Ora a chiarire se i corpi massacrati siano uno o due, sarà il test del Dna. Corpi che potrebbero essere stati fatti a pezzi dallo stesso serial killer.