Concordia, altre rivelazioni di Domnica: "Schettino aveva tre telefoni, mancano le loro registrazioni"

Intervista della ragazza moldava a Mattino Cinque. Nuove rivelazioni dopo l'intervista a Oggi "UN ELICOTTERO ASPETTAVA ME E SCHETTINO" / DOMNICA E L'ULTIMATUM A SCHETTINO / IL RACCONTO DELLA DONNA A OGGI / DOMNICA AL PROCESSO / "SI', HO AVUTO UNA RELAZIONE CON SCHETTINO" / IL RACCONTO DI QUELLA NOTTE / "LE AMANTI NON PAGANO IL BIGLIETTO"

Domnica Cemortan

Domnica Cemortan

Grosseto, 2 ottobre 2014 -  Schettino "e' responsabile, deve dire, raccontare". Lo ha detto, intervistata a Mattino Cinque, Domnica Cemortan, la ballerina moldava che la sera del naufragio era con il comandante Francesco Schettino. "Quella sera - ha aggiunto - aveva tre telefoni, ma" durante le indagini "abbiamo sentito le registrazione di un solo telefono. Io non so chi abbia chiamato quella sera".  Parlando della sua versione dei fatti "io sono qua - ha continuato Domnica - se mi fanno le domande sono qua. La Costa ha gia' fatto le sue indagini".  Schettino "ha paura di noi", ha poi aggiunto quando le hanno detto che c'era stata la possibilita', poi sfumata, di un faccia a faccia in tv.  LA BORSA E poi ancora: "Io lo so cosa conteneva quella borsa, se me lo chiedono in procura lo dico, ma finora non sono sembrati interessati", riferendosi alla borsa che sarebbe stata prelevata la notte del naufragio. "Io sono andata in procura per fare delle dichiarazioni, sono stata in aula tre volte - ha detto Domnica - Ho parlato del ponte 11, la procura sapeva la mia versione, ma non sono stati interessati ad approfondire, sono andata in aula tre volte". Domnica ha detto che la borsa e' stata prelevata dalla nave "da una persona che conosco e che aveva delle responsabilita' sulla nave", che poi l'ha portata sull'isola dove e' stata prelevata da un elicottero della Costa. "Io non ho visto l'elicottero - ha aggiunto - ma alla prossima udienza di Grosseto potrete chiedere spiegazioni agli avvocati della Costa". ELICOTTERO "Un elicottero prelevò un oggetto dalla Costa Concordia": lo dice a Canale Cinque Domnica Cemortan, la ragazza moldava che era in plancia con Schettino la notte del naufragio che costò la vita a trentadue persone all'Isola del Giglio. La donna è stata intervista da Canale Cinque. "Non l'ho visto personalmente (l'oggetto ndr) ma me lo ha detto chi aveva il contatto diretto con l'elicottero": per la moldava l'elicottero sarebbe dunque arrivato per prelevare "qualcosa". Nuove dichiarazioni dunque dopo quelle già date al settimanale "Oggi" in cui la donna ha affermato che Schettino salì con lei e il maitre Ciro Onorato al ponte 11 in attesa di un elicottero. 

"UN UFFICIALE MI DISSE DELL'OGGETTO" - Sarebbe un ufficiale della Costa, collaboratore di Schettino nel naufragio della Concordia, la persona che disse a Domnica Cemortan dell'oggetto prelevato dalla nave e poi trasportato in elicottero. Lo rivela a Mattino5 la ballerina ricordando la sera del 13 gennaio 2012. L'ufficiale lavorerebbe ancora in Costa Crociere e sarebbe stato promosso. "Questo non e' stato un incidente di bicicletta ma di una grande nave", ci sono piu' "persone responsabili", dice la Cemortan. In particolare "questa persona sarebbe un primo ufficiale, dopo il capitano: al momento dell' impatto lui lavora col capitano. Dopo questo momento, non l'ho visto piu' sul ponte, io non so dove" fosse andato "perche' quando il capitano dice di abbandonare la nave, lui non c'e' piu'". "Voglio anche dire - aggiunge - che questa persona oggi lavora in Costa e il suo grado e' piu'". "Vuol dire che e' stato promosso?", le viene chiesto. "Si'" e "come puo' essere promosso una persona che e' stata responsabile col capitano, la persona dopo il capitano, il primo ufficiale. Non posso capire, per me non e' normale". Forse perche' "questo oggetto e' importante", si allude ancora nella trasmissione tv. Ad ogni modo, prosegue la moldava, "questa persona non e' stata sentita in aula, non l'ho vista. Io ho visto il procuratore, io ho visto le persone sentite dopo di me. Penso che sia stato ascoltato, ma non in aula". Quanto a lei nessuno le ha mai chiesto che cosa avesse visto. "Erano interessati che ero bionda, moldava, straniera ma nessuno mi ha chiesto se ho visto qualcosa" eppure "sono stata interrogata sei ore".

"FUI CONVOCATA DA COSTA, C'ERANO MOLTE PERSONE A SENTIRMI" - Sono stata chiamata dalla compagnia" Costa Crociere "per parlare con loro, in ufficio. C'erano molte persone, avvocati e ufficiali. Mi hanno chiesto cosa avessi visto" la sera del naufragio al Giglio. Cosi' la moldava dopo aver detto che nessuno, nell'inchiesta e al processo, le ha mai chiesto qualcosa in proposito all'oggetto misterioso che, a suo dire, sarebbe stato prelevato dalla Concordia che affondava. Nessuno, tranne la compagnia di navigazione.

"VOLEVANO ESSERE SICURI DI COSA AVESSI VISTO" - Avvocati e ufficiali di Costa Crociere "volevano essere sicuri di cosa avessi visto", dice la donna riguardo la convocazione presso gli uffici della compagnia di navigazione. Riguardo all'oggetto, nell'intervista tv si parla prima di una scatola, poi di una borsa ma la Cemortan non specifica mai in modo esatto di cosa si trattasse anche se da' certezza su questo trasporto dalla nave nelle fasi convulse del naufragio. "Tutto e' molto calmo in questo processo", commenta ancora la Cemortan.

LA SMENTITA: "SOLO ELICOTTERI DI SOCCORSO" - "Per le informazioni in nostro possesso non ci risulta che quella notte siano atterrati all'Isola del Giglio elicotteri diversi da quelli del soccorso organizzato". Lo dice Roberto Galli, comandante della polizia municipale dell'isola che la notte del naufragio partecipo' direttamente ai soccorsi dei naufraghi e che incontro' il comandante Francesco Schettino sugli scogli della Gabbianara. "Sicuramente - spiega Galli - sono atterrati gli elicotteri del 118 nella piazzola dell'elisoccorso in localita' Arenella. Puo' senz'altro essere atterrato un elicottero dei vigili del fuoco impegnato nelle operazioni. Di altri mezzi atterrati in modo autorizzato al Giglio non siamo a conoscenza". Inoltre, "escludo anche che possa essere atterrato un mezzo nel campo sportivo a Giglio Campese poiche' si tratta di una soluzione che diventa praticabile solo con procedure autorizzative particolari trattandosi di un luogo non illuminato di notte e situato dentro un centro abitato".

Una dichiarazione che smentirebbe la testimonianza della moldava. Per l'emergenza del naufragio risulta agli atti che intervennero piu' elicotteri appartenenti a guardia costiera, marina militare, aeronautica militare, guardia di finanza; la mattina successiva sorvolo' l'area anche un velivolo della forestale. Peraltro un portavoce della capitaneria di Livorno ne dette conto gia' il giorno dopo parlando di nove elicotteri impiegati in modo alternato in ausilio ai mezzi navali. Il primo elicottero intervenne al Giglio a partire dalle 22.39, quindi le operazioni di soccorso dal cielo proseguirono fino alle 5 del mattino successivo quando gli ultimi naufraghi non riuscivano a lasciare la nave dalla biscaggina e vennero pertanto issati a bordo tramite verricelli, quindi sbarcati sull'isola. Dall'inchiesta della procura di Grosseto, inoltre, non e' mai risultata alcuna testimonianza, tra i numerosi soccorritori, della presenza di un elicottero 'privato' sulla scena del naufragio.

Anche il ricordo del sindaco del Giglio, Sergio Ortelli, va in direzione contraria rispetto al racconto della Cemortan. "Un elicottero che volava sopra la Concordia mentre stava per ribaltarsi? E' una circostanza che non mi risulta".