Corruzione: ai domiciliari l'ex direttore dell'Agenzia delle Entrate della Campania

Enrico Sangermano è accusato corruzione, concussione, abuso di ufficio e falso ideologico in atti pubblici. Nei guai anche il direttore provinciale Napoli 2, capo del settore controlli della Direzione regionale dello stesso ufficio, e una imprenditrice

La Guardia di Finanza in azione (Cavalleri)

La Guardia di Finanza in azione (Cavalleri)

Napoli, 15 luglio 2014  - Corruzione, concussione, abuso di ufficio e falso ideologico in atti pubblici. Sono questi i reati contestati all'ex direttore regionale della Campania dell'Agenzia delle Entrate, Enrico Sangermano, posto agli arresti domiciliari con un'ordinanza del gip di Napoli. Provvedimento restrittivo anche per Silvana Pane, titolare di una società di Piano di Sorrento.
 
Nell'inchiesta figurano come indagati anche Mattia Barricelli, direttore provinciale Napoli 2 dell'Agenzia delle Entrate, e Salvatore Cortese, capo del settore controlli della Direzione regionale dello stesso ufficio. Le indagini sono partite da alcuni provvedimenti di 'annullamento in autotutelà disposti da Sangermano a favore di società di un gruppo che fa capo a Fedele Ragosta, destinatario di misure cautelari nella primavera del 2012. Le ordinanze sono state eseguite dalla Gdf. L'inchiesta è condotta dalla Dda di Napoli. 
 
Tra questi, quello nei confronti della società Immobilgest Srl, annullamento che per gli inquirenti è stato disposto in assenza dei requisiti necessari e che venne poi anche revocato per un interessamento dell'ufficio Audit della Direzione centrale delle Entrate. Indagini anche attraverso intercettazioni telefoniche e perquisizioni, soprattutto una a casa di Sangermano, nel giugno 2012, hanno permesso di acquisire elementi di indagine tra cui il possesso di 40 mila euro in contanti, ritenuto ingiustificato dagli inquirenti.