Sabato 20 Aprile 2024

Puglia, crac Divina Provvidenza. Chiesto arresto senatore Ncd Azzollini. Due suore ai domiciliari

Il senatore di Ncd coinvolto nel crac della casa dell'ente ecclesiastico. Dieci gli arresti, ai domiciliari anche due suore. Il debito della Divina provvidenza ammonta a 500 milioni, 350 verso lo Stato. L'attacco M5S: "Votare subito l'arresto". Azzolini: "Non mi dimetto"

Antonio Azzolini, senatore Ncd (Ansa)

Antonio Azzolini, senatore Ncd (Ansa)

Roma, 10 giugno 2015 - È stata notificata al Senato la richiesta di custodia cautelare ai domiciliari per il presidente della commissione Bilancio di Palazzo Madama Antonio Azzollini (Ncd Ap). Il senatore di Ncd è coinvolto nel crac della casa di cura Divina Provvidenza, ente ecclesiastico per il quale stamani sono stati eseguiti dalla guardia di finanza dieci ordinanze di arresto, di cui tre in carcere e sette ai domiciliari. L'inchiesta, coordinata dalla Procura di Trani, riguarda il dissesto finanziario che ha portato alla bancarotta della Casa della Divina provvidenza. Le indagini hanno portato anche al sequestro di un immobile appartenente all'ente ecclesiastico "Casa di Procura Suore Ancelle della Divina Provvidenza" a Guidonia (Roma). Il presidente della Giunta per le Immunità del Senato Dario Stefano (Sel) ha convocato per domani alle 14.00 l'ufficio di presidenza per calendarizzare la richiesta di arresto arrivata. 

GLI ARRESTATI - Tra le dieci persone arrestate nell'inchiesta  anche due suore "massime responsabili della Congregazione delle Ancelle", che si trovano ai domiciliari. Gli altri arrestati sono un ex direttore generale, amministratori di fatto, consulenti e dipendenti dell'Ente. Gli indagati sono in tutto 25, e tra loro compaiono professionisti, ex amministratori della Cdp e politici locali, tutti coinvolti in vari episodi di dissipazione e distrazione di risorse dell'Ente che, a causa di una pesantissima esposizione debitoria di oltre 500 milioni, si trova attualmente in Amministrazione Straordinaria. Sotto inchiesta anche Raffaele Di Gioia, deputato (Psi-Gruppo misto).

DEBITI E SEQUESTRI - I finanzieri hanno sequestrato la somma di 32 milioni di euro circa e un immobile destinato a clinica privata a Guidonia (Roma) e appartenente all'ente ecclesiastico 'Casa di Procura Suore Ancelle della Divina Provvidenzà. Il denaro e l'immobile, secondo l'accusa, sarebbero stati fittiziamente intestati ad altri enti ecclesiastici paralleli gestiti dalle suore della Congregazione, nel tentativo di sottrarsi ai creditori e quindi anche allo Stato. Dei 500 milioni di euro a cui ammonta il crac delle Case di cura, oltre 350 milioni di euro sono rappresentati da debiti nei confronti dello Stato. A nove dei 10 destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del tribunale di Trani Rosella Volpe su richiesta del procuratore aggiunto Francesco Giannella e del sostituto procuratore Silvia Curone, la Procura contesta il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di più reati. 

IL CONTO SEGRETO - La procura di Trani ha scoperto l'esistenza di un conto corrente 'segreto' con la causale 'Postulatore beatificazione Don Uva' (fondatore dell' ente ecclesiastico che gestisce le Case di cura Divina Provvidenza, ndr) alimentato con donazioni dei fedeli e con il pagamento delle copie delle cartelle cliniche di pazienti delle Case di cura, ma che serviva a scopi ben diversi: è quanto ha scoperto la Procura di Trani indagando sul crac delle Case di cura Divina Provvidenza. Il conto, spiega la Procura, era "gestito in modo subdolo dalle 'Ancelle', non già per le spese necessarie alla pratica di beatificazione di don Pasquale Uva (oggi riconosciuto Venerabile dalla Chiesa) - per il quale esisteva già un postulatore ufficiale nominato dal Vaticano con un proprio conto acceso presso lo Ior", ma si trattava di "un vero e proprio conto segreto". La procura ha scoperto inoltre altri tre Enti paralleli, tutti con le casse colme di denaro distolto dalla Congregazione: Istituto don Pasquale Uva-Casa divina provvidenza onlus; Istituto Don Uva e il conto segreto Postulatore beatificazione don Uva. 

Stando a quanto si legge negli atti ufficiali della Congregazione, - ha rilevato la Procura di Trani - il servizio pastorale delle Ancelle della Divina Provvidenza, consisterebbe nel prendersi cura delle persone colpite nelle facoltà intellettive e fisiche, privilegiando le aree di particolare necessità e di abbandono. "Ma nel corso degli anni le stesse Ancelle (o per lo meno, alcune di esse) - osserva la Procura - sembrano aver completamente rinnegato i canoni fondativi della loro missione, rendendosi complici, quando non addirittura protagoniste di primo piano, dei gravi misfatti compiuti all'interno dell'Ente". Le misure cautelari sono state adottate in relazione a numerosissimi reati di associazione per delinquere, bancarotta fraudolenta ed altri.

IL RUOLO DEL PAPA - La Procura di Trani in una nota sottolinea come l'attività giudiziaria "abbia beneficiato del nuovo corso di trasparenza e collaborazione della Banca Vaticana voluto dal Santo Padre" e ha "riconosciuto la preziosa collaborazione fornita dallo Ior, nell`ambito delle rogatorie internazionali richieste dalla Procura".

ASSUZIONI SELVAGGE, LE ACCUSE AL SENATORE - Tra il 2011 e il 2013 alla Case della Divina Provvidenza ci sono state assunzioni fatte "secondo logiche clientelari". Lo scrive il Gip di Trani nell'ordinanza d'arresto nei confronti di una decina di persone tra cui il senatore Antonio Azzollini. E sarebbe proprio lui, afferma il giudice, l'artefice di queste assunzioni. "A partire dal momento dell'esproprio di potere da parte del senatore Azzollini e del suo entourage - si legge - le assunzioni selvagge di personale alla sede di Bisceglie vennero decise dal politico". A "inaugurare  la stagione del potere azzolliniano", dice il gip è una frase del senatore citata nell'ordinanza di arresto. "Da oggi in poi comando io, se no vi p... in bocca", avrebbe detto Antonio Azzollini alle suore della Divina Provvidenza facendo irruzione nella Casa.

5 STELLE: SI VOTI SUBITO L'ARRESTO DI AZZOLINI - Pronta la reazione dei 5 Stelle sulla richiesta di arresto di Azzolini: "Pd, Lega Nord, Forza Italia, Ncd lo copriranno di nuovo come quando il 4 dicembre 2014 negarono l'utilizzo delle intercettazioni telefoniche nell'altro procedimento penale che lo vede coinvolto nello scandalo sul porto di Molfetta?", chiede il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle al Senato. "Il Movimento 5 Stelle chiese le immediate dimissioni di Azzolini da presidente della Commissione e da senatore già il 7 ottobre 2013, quando venne inquisito per lo scandalo del porto di Molfetta. Ora non ci sono più scuse. Una nuova pesantissima inchiesta lo vede coinvolto. Fuori Azzolini. Si voti subito il suo arresto. Il senatore Ncd si dimetta da ogni incarico. O Azzolini vuole emulare Galan?". 

LA REPLICA: NON MI DIMETTO - "La notizia è vera. Ma non faccio commenti sui procedimenti che mi riguardano". Il senatore del Nuovo Centrodestra, Antonio Azzollini, interpellato da Affaritaliani.it, conferma la richiesta di arresto a suo carico da parte della Procura di Trani. "Sono serenissimo", afferma Azzollini. E alla domanda se intenda dimettersi da parlamentare, il senatore dell'Ncd risponde: "La legge non lo prevede". 

I NOMI DEGLI ARRESTATI - Oltre a Azzollini, i nove raggiunti da ordinanze di misure cautelari sono finiti Dario Rizzi, 64 anni, ex direttore generale 'Divina Provvidenzà, Antonio Battiante, 43 anni, ex dg e amministratore di fatto dal 2010, e Rocco Di Terlizzi, anche lui amministratore di fatto ma dal luglio 2009. Ai domiciliari sono andati suor Marcella (all'anagrafe Rita Cesa, 74 anni), rappresentante legale pro tempore, suor Consolata (Assunta Puzzello, 72 anni), economa della Congregazione, Angelo Belsito, 68 anni, anche lui amministratore di fatto dal luglio 2009, Antonio Damascelli, 67 anni, consulente fiscale, Adriana Vasiljevic, 29 anni, e Augusto Toscani, 69 anni, collaboratori dell'ente ecclesiastico.