Giovedì 18 Aprile 2024

Digital tax, cos'è e a chi si applica. Ecco il testo della bozza

Il provvedimento annunciato dal premier Renzi per il 2017

Digital tax: obiettivo i big come Google (Afp)

Digital tax: obiettivo i big come Google (Afp)

Roma, 15 settembre 2015 - La Digital Tax annunciata dal premier Matteo Renzi per il 2017 è ancora avvolta nel mistero. Impossibile dire oggi come sarà costruita. Un’indicazione, però, l’ha fornita Emilio Zanetti, sottosegretario all’Economia, secondo il quale la Digital Tax potrebbe ricalcare lo schema messo a punto da Scelta Civica. In sostanza prevederebbe che i soggetti non residenti in Italia che realizzino transazioni finanziarie on line, con una continuità di sei mesi e un fatturato pari ad almeno 5 milioni di euro, vengano sottoposti al regime fiscale italiano. Se così non accade, il soggetto viene considerato come residente in Italia e, di conseguenza, può essere assoggettato ad una ritenuta alla fonte sulle transazioni del 25%. Secondo  Zanetti il gettito della digital tax sarebbe stimato tra i 2 e i 3 miliardi all’anno.

 

Cosa prevedeva la proposta di legge di Scelta Civica, presentata dallo stesso Zanetti nel giugno scorso? La proposta, primi firmatari Stefano Quintarelli e Giulio Sottanelli e intitolata 'Modifiche al testo unico delle imposte sui redditi per il contrasto dell’elusione fiscale nelle transazioni eseguite per via telematica' era volta a impedire il cosiddetto Profit Shifting. Si tratta di un  meccanismo tramite il quale le multinazionali riescono a trasferire quote importanti dei loro profitti in paesi a fiscalità più favorevole. Se n’è occupata l’Ocse che ha formulato alcune proposte sulle quali il governo, via Zanetti, starebbe costruendo le proprie norme: una trattenuta alla fonte.

A CHI SI APPLICA. Alle imprese con una presenza continuativa di attività su Internet, per non meno di sei mesi, e in grado ricavare, nello stesso periodo, almeno cinque milioni di euro. Superata una certa soglia il Fisco potrà applicare una ritenuta alla fonte del 25% suglis cambi digitali.

A CHI NON SI APPLICA. A tutti i soggetti non residenti che dichiarano di avere una stabile organizzazione sul territorio italiano e, quindi, pagano quanto dovuto al Fisco come le altre imprese.

DOPPIA IMPOSIZIONE. La prposta prevedeva un meccanismo di credito d’imposta per evitare la doppia imposizione fiscale in Italia e all’estero.  Condizionale, ovviamente, d’obbligo.

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