Mercoledì 24 Aprile 2024

Movimento per vincere il diabete

Prende il via una campagna che propone oltre trenta percorsi da fare a piedi nelle città. Testimonial il noto campione olimpionico, Maurizio Damilano, patrocinio del Coni e di Fitwalking Italia. Camminate salutari ed escursioni in bicicletta

Immagine dal sito www.citieschangingdiabetes.com

Immagine dal sito www.citieschangingdiabetes.com

Milano, 17 novembre 2014 - Le persone con diabete che risiedono nelle grandi città devono muoversi di più, riscoprire la bicicletta e le camminate a passo svelto. Secondo i dati dell’International Diabetes Federation (IDF), nel mondo sono 246 milioni (65%) gli individui con questo tipo di problema che abitano nei centri urbani, rispetto ai 136 milioni delle aree rurali. E il numero è destinato a crescere. Pare quindi che le grandi città siano come dei poli di attrazione: chi raggiunge le aree metropolitane ha infatti maggiori probabilità di sviluppare la malattia rispetto a chi ne resta fuori.

La maggior ricchezza, e di conseguenza i maggiori consumi alimentari, uniti a una vita più sedentaria - si stima che 4 italiani su 10 siano completamente inattivi e solo 1 su 4 pratichi qualche sport, secondo quanto rilevato recentemente dal Censis - sono alcune delle possibili spiegazioni a questo fenomeno, dice Salvatore Caputo, Presidente Diabete Italia, l’organizzazione che raccoglie le società scientifiche e le associazioni di volontariato delle persone con diabete. Ed è per questo motivo che proprio dalle città e dallo stile associato alla vita cittadina bisogna partire per concentrare gli sforzi volti ad arginare la pandemia diabete, sempre più gravosa per il nostro sistema sanitario. Questo vuol dire soprattutto fare prevenzione.

L'80% delle malattie croniche, tra cui il diabete, può essere prevenuto seguendo corretti stili di vita. La crescita del diabete nei grandi centri urbani non è necessariamente inarrestabile. La collaborazione tra professionisti della salute, esperti del mondo delle attività motorie e sportive, amministratori, urbanisti, il mondo scientifico, le associazioni di pazienti e gli stessi cittadini può trasformare le nostre città e renderle luoghi più adatti, a prova di diabete. In Italia sono già in atto interventi in questa direzione. Da due anni è in corso il progetto Città per Camminare e della Salute, iniziativa patrocinata dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, dal Ministero della Salute, dal Senato della Repubblica e dal CONI, ideata dalla Scuola del Cammino fitwalking Italia, e studiata per offrire opportunità concrete per promuovere attività motoria e stili di vita salutari, fattori alla base della prevenzione del diabete.

Non è necessario essere un atleta professionista - spiega Maurizio Damilano, campione olimpico di marcia a Mosca '80 e attuale presidente della Scuola del cammino - per essere in salute va benissimo spostarsi a piedi, ancora meglio se a passo veloce. Per questo abbiamo ideato un Passaporto, cioè una proposta e tante soluzioni per imparare a muoversi, praticamente a costo zero, in centri urbani a misura d'uomo. Sono stati individuati oltre trenta percorsi in tutta Italia, adatti a una pratica motoria semplice, ma efficace. In questo modo si preserva e potenzia la propria salute e nel contempo si possono apprezzare le bellezze culturali e naturali delle nostre città.

L’Italia rappresenta in questo contesto un forte riferimento proprio in virtù del progetto della Scuola del Cammino fitwalking Italia che con il suo passaporto ha per prima individuato nel binomio cammino e città uno strumento estremamente efficace per combattere le malattie metaboliche dando ai cittadini e agli amministratori uno strumento tanto semplice quanto estremamente efficace. Il diabete comporta non solo un costo sociale importante, ma ha anche un rilevante impatto economico sulle risorse del Sistema sanitario.

Parliamo purtroppo di una malattia cronica in continua crescita e la prevenzione, soprattutto quella definita primaria, che agisce modificando stili di vita e alimentari scorretti, commenta Maria Luigia Mottes, membro del Comitato di coordinamento di Diabete Italia. Da questi presupposti nasce Cities Changing Diabetes, un ambizioso programma volto a far fronte alla sfida che il diabete pone nei grandi centri abitati. Partito da Città del Messico questa primavera, approdato in Europa, a Copenhagen, lo scorso ottobre, farà prossimamente tappa a Houston negli USA. Il progetto è destinato a coinvolgere attivamente le autorità municipali delle principali metropoli mondiali, Italia inclusa, nell’analisi delle ragioni alla base della crescita della malattia e nell’individuazione di specifici interventi volti a contrastarne l’avanzata.

L'iniziativa rientra nel progetto Changing Diabetes, sostenuto da Novo Nordisk, un progetto internazionale che risponde alle richieste di cambiamento espresse in tutto il mondo dalle persone con diabete: un cambiamento nel modo in cui il diabete viene affrontato e curato e di come viene percepito dalle istituzioni e dall’opinione pubblica, spiega Federico Serra di Novo Nordisk. Changing Diabetes è partito con l’obiettivo di sensibilizzare gli opinion leaders nei confronti della malattia diabetica, successivamente si è evoluto verso iniziative volte a informare l’opinione pubblica a conoscerla, oggi entra in una nuova fase: l’intervento. Cities Changing Diabetes ha come obiettivo proprio quello di agire per affrontare il diabete dove colpisce maggiormente.

Alessandro Malpelo

QN Quotidiano Nazionale - IL GIORNO - il Resto del Carlino - LA NAZIONE