Decreto legge anti-terrorismo. Polizia potrà accedere ai pc. Meno privacy su social e telefoni

Spunta anche una norma "Greta-Vanessa" per scoraggiare i viaggi nelle zone a rischio. Pene severe per i "foreign fighters" e per chi recluta e addestra combattenti

Una ragazza al Pc

Una ragazza al Pc

Roma, 25 marzo 2015 - A rischio la privacy dei dati e dei documenti personali inseriti sui computer. E' quanto dispone il decreto anti-terrorismo, che approda nell'Aula della Camera, dopo un passaggio nelle Commissioni. Tra gli emendamenti inseriti ve ne è uno che permette le intercettazioni "preventive" delle comunicazioni via web dei sospettati di terrorismo, utilizzando programmi per acquisire "da remoto" le comunicazioni su social, come whatsapp o altre piattaforme. C'è poi la possibilità di conservare fino a due anni i dati del traffico telefonico. Pene severe per i "foreign fighters", ma anche per i reclutatori, per chi fa propaganda e per chi addestra. Se i reati vengono commessi attraverso mezzi informatici, questo è considerato un'aggravante. Il coordinamento delle indagini spetterà al Procuratore nazionale anti-mafia, che è ora anche "anti-terrorismo". Infine è stata introdotta una misura per scoraggiare i viaggi in aree a rischio, chiamata informalmente "norma Anti Greta e Vanessa". Il Ministero degli Esteri indicherà le aree a rischio e sconsiglierà esplicitamente i Paesi dove recarsi.