Moda, Curiel firma joint venture con i cinesi di Redstone

Lella Curiel: "Una grande avventura proiettata nel futuro"

Mr Zhao, ceo di Redstone, Raffaella Curiel e sua figlia Gigliola

Mr Zhao, ceo di Redstone, Raffaella Curiel e sua figlia Gigliola

Milano, 26 maggio 2016 - Mr Zhao adesso può lucidare il suo "brillante", la maison d'alta moda Raffaella Curiel, dopo l'accordo come socio di maggioranza siglato con la bravissima, coraggiosa e indomita Lella che oggi porta un'ondata di energia alla moda italiana. "Per me la Signora Curiel è un mito ed averla incontrata due anni fa è stato come aver trovato un diamante nel cuore della montagna - dice un sorridente e molto soddisfatto Mr Zhao, presidente di Redstone Group con sede a Shenzen oggi a Milano al Baretto durante la presentazione della partnership - abbiamo preso la maggioranza delle due griffe, rilevato la Srl e fondato una nuova società, la Curiel Ldt, e acquisito tutto l'archivio che vanta quattro generazioni e cento anni, sicuri iTunes un grande rilancio basato sul l'ammirazione e il grande rispetto per questa eccellente maison italiana". 

Perché  questa non è la solita acquisizione da parte degli stranieri, ancora una volta cinesi, ma una vera alleanza anche di culture, tessili in primo luogo. Infatti la società RedStone Haute Couture prima di tutto ha puntato all'archivio della maison, forte della creatività di quattro generazioni di sarte e stiliste Curiel, a partire dalla prozia Ortensia, la pioniera con sartoria nella Trieste mitteleuropea, alla nonna Gigliola che da Milano ha spopolato nel dopoguerra con le sue creazioni per le  famiglie della nobiltà' e dell'alta borghesia e imprenditoria, a Raffaella Curiel che affiancando prima la madre, poi da sola e dagli anni Novanta con la figlia Gigliola che ha lanciato il suo fresco pret a' porter, ha dato alla griffe il prestigio e l'impronta internazionale. 

Tenendo alta la bandiera del Made in Italy, assoluto, dello stile dell'alta moda italiana e del binomio fondamentale con la cultura, arte, musica e poesia in primo luogo. Raffaella Curiel è emozionantissima, con l'alta moda sempre nel cuore e la voglia di continuare a battersi in atelier a Milano, con le clienti in tutto il mondo, sulle passerelle di AltaRoma o a Parigi ma ancora non è' deciso, per il prestigio della sua creatività' che ha radici lontane e importanti, testimoniate da un archivio di modelli che racconta realmente la storia dell'eleganza italiana dal secolo scorso ad oggi. 

Regista e stratega di questa acquisizione il figlio di Lella, Gaetano Castellini Curiel che da tre anni lavora al progetto e al potenziamento del brand per la ricerca di nuovi soci per l'internazionalizzazione della maison. "Ho lavorato sui grandi contatti che mi ero creato in giro per il mondo per portare Expo a Milano - racconta Gaetano Castellini Curiel - e mentre in Qatar, America, Malesia e Barein mi dicevano che il marchio era troppo piccolo e troppo artigianale per essere acquisito, con Mr Zhao c'è stata subito intesa anche perché lui possiede nella holding il marchio Giada con 54 boutique nel mondo, una a Milano, e la produzione è tutta in Italia. insomma i nostri partner cinesi sono persone del settore, esperti nel lusso". 

Ed ecco i primi progetti: già a settembre una grande mostra sulla storia della maison Curiel a Milano per la fashion week, l'apertura nel Quadrilatero dello show-room per l'alta moda che seguirà Raffaella e poi per la demi couture affidata a Gigliola, la creazione di un Museo in via Montenapoleone e sempre qui a Milano la prima boutique del nuovo corso e subito dopo Shangai, prima di Londra, Parigi e New York.

"Ringrazio Mr Zhao per la stima e la sua cultura e attenzione per il Made in Italy - dice Lella Curiel - questa è una grande avventura proiettata nel futuro con mia figlia Gigliola e spero mia nipote Ortensia che già a 12 anni ha uno spiccato senso della moda. Grazie a mio figlio Gaetano che ci ha fatto incontrare RedStone Group. Mr Zhao ha una grande sensibilità per il bello non è solo un bravo manager. Insieme faremo grandi cose! Produrremo alta moda, demi couture, pret a porter, accessori, abbigliamento per le spose, una linea Curiellino più accessibile e anche una collezione per bambini nel segno della cerimonia. Io ho lavorato tutta la vita - conclude Raffaella Curiel - nel ricordo di mia madre che per dieci anni pur malata non ha mai perso un giorno di atelier. Sono sicura che oggi mi direbbe:bene, hai fatto il tuo dovere". Gigliola Curiel, che dall'inizio degli anni Novanta affianca la madre, è raggiante: "Sarà una bella sfida, molto stimolante, i nostri soci di maggioranza ci daranno rispetto e tanta energia - dice la figlia della grande stilista - perché' amano l'Italia e la nostra moda".