Giovedì 25 Aprile 2024

Un tagliando per il cuore

La stenosi aortica è il più diffuso disturbo del meccanismo che regola il flusso di sangue pompato nell'arteria. Con i nuovi interventi di sostituzione delle valvole si ripara il danno senza aprire il torace

Una sezione schematica del cuore con la valvola in posizione

Una sezione schematica del cuore con la valvola in posizione

Bologna, 21 settembre 2014 - La valvola aortica regola la quantità di sangue ossigenato pompata fuori dal ventricolo sinistro, e convogliato verso l’aorta, sangue che da qui si dirama distribuendosi ai vari organi del corpo umano per nutrirli e farli respirare. La stenosi aortica consiste in un restringimento del canale che collega il cuore all'arteria aorta. Attorno a questa sorta di imbuto si possono poi formare pericolosi depositi di calcio. La strozzatura che si determina finisce per logorare il cuore, fino alle estreme conseguenze. Si tratta della più diffusa malattia delle valvole cardiache. Secondo le stime più recenti, questa affezione colpisce il 4,6% della popolazione oltre i 75 anni, un quinto dei quali deve essere operato nel giro di 2-3 anni di anni, altrimenti non può sopravvivere. Nonostante la gravità, questa per gli esperti è una malattia sottovalutata e spesso non trattata in maniera appropriata.

In tema di valvole cardiache si è aperto a Bologna un corso rivolto a cardiologi, medici di medicina generale, anestesisti e altri specialisti frutto dalla collaborazione tra la Cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna presso il Policlinico S. Orsola Malpighi (direttore Roberto Di Bartolomeo) e l'azienda Edwards Lifesciences. Il primo dei tre appuntamenti è stato incentrato sulle malattie della valvola aortica. Seguiranno due incontri dedicati rispettivamente a valvola mitralica e valvola tricuspidale e fibrillazione.

Da una ricerca dell’istituto britannico Opinion Matters su un campione rappresentativo della popolazione italiana over 60 è emerso che solo il 7,7% delle persone è preoccupata per le valvole cardiache. Sono i tumori (24,6%) e il morbo di Alzheimer (20%) le malattie che spaventano di più. Sappiamo che certi problemi a carico delle valvole sono potenzialmente letali, ma se diagnosticati e trattati per tempo nella maniera corretta possono restituire al paziente, in molti casi, un’aspettativa di vita sovrapponibile a quella della popolazione generale, dichiara Marco Di Eusanio, cardiochirurgo del Policlinico S. Orsola Malpighi di Bologna, responsabile scientifico del corso.

Dal primo intervento eseguito da Albert Starr nel 1960, la chirurgia valvolare aortica ha compiuto grandi progressi, come dimostrato dall’introduzione di tecniche mini-invasive o dallo sviluppo di protesi sempre più sofisticate che, a volte quando il caso clinico lo permette, possono essere impiantate per via percutanea con tecniche trans-catetere, senza ricorrere all'apertura del torace.

Le protesi costituite da tessuto biologico di origine animale, e le protesi meccaniche, possono essere impiantate con una piccola incisione attraverso la parte superiore dello sterno, o con una incisione nella parte destra del torace. Il vantaggio non è solo estetico, consiste infatti in un più rapido recupero delle condizioni di salute. Parlando di tecniche mini-invasive, una novità è costituita dal nuovo modello di una valvola aortica a impianto rapido (INTUITY Elite) studiata proprio per gli interventi di questo tipo. La procedura di impianto è più semplice e più rapida. Ogni anno in Italia migliaia di pazienti vengono sottoposti a intervento di sostituzione valvolare aortica che insieme al bypass aorto-coronarico rappresenta la procedura più comune in cardiochirurgia.

Alessandro Malpelo

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