Mercoledì 24 Aprile 2024

Tre libri per il Giorno della Memoria

Ecco i nostri consigli di lettura per celebrare il Giorno della Memoria e non dimenticare il dramma dell'Olocausto

Giorno della Memoria (Foto: Olycom)

Giorno della Memoria (Foto: Olycom)

Come ogni anno il 27 gennaio si celebra il Giorno della Memoria, ricorrenza nata nel 2005 per volere delle Nazioni Unite con lo scopo di commemorare i milioni di uomini, donne e bambini uccisi a causa delle persecuzioni o nei campi di sterminio nazisti durante la Seconda guerra mondiale. La formula è semplice: tenere viva la memoria di ciò che è successo perché non si ripeta. Per questo motivo proponiamo un piccolo contributo anche noi, con una breve lista di libri da leggere per non dimenticare le tragedie dell'Olocausto. 'L'internata numero 6', di Maria Eisenstein Volume del 1944 recentemente ripubblicato da Mimesis con la curatela di Carlo Spartaco Capogreco, Professore di Storia contemporanea all’Università della Calabria. Si tratta di un'opera che sta a metà tra il diario e il romanzo. Scritto da Maria Eisenstein durante il suo internamento nel campo di concentramento fascista femminile di Lanciano, in Abruzzo. Una preziosa testimonianza diretta delle persecuzioni avvenute in Italia tra il 1940 e il 1943. (Edito da Mimesis) 'Oggi siamo vivi', di Emmanuelle Pirotte Un romanzo su come la comprensione dell'altro possa modificare anche i più radicati pregiudizi. I protagonisti sono la piccola Renée, orfana ebrea francese, e Mathias, soldato tedesco che salva la bambina dalla morte. I due cominciano un percorso di salvezza attraverso le tragedie della guerra, verso una nuova esistenza priva di odio e divisioni. Il libro è stato un successo in Francia, sia in termini di pubblico che di critica. (Edito da Nord) 'Il partigiano Edmond', di Aharon Appelfeld Edmond è un ebreo di 17 anni che riesce a scappare da un campo di sterminio, finendo per arruolarsi a una banda di partigiani ebrei. La condivisione – delle violenze, dei sorrisi, delle tragedie e del comune intento di ritrovare la libertà – è il filo che tiene viva la speranza e fa rinascere l'umanità. Questa la trama del romanzo di Appelfeld, uno degli ultimi testimoni diretti dell'Olocausto. L'autore israeliano, ebreo di origini romene, nella costruzione di questa storia ha attinto a piene mani dalla sua esperienza diretta: da giovane è infatti riuscito a fuggire da un campo di concentramento in Transnistria, arruolandosi poi nell'Armata Rossa. (Edito da Guanda)