Gli archivi personali di George Orwell sono patrimonio Unesco

I diari, le lettere, i taccuini e le fotografie conservati presso l'University College London sono stati inseriti nel registro Memoria del mondo

La statua a George Orwell di fronte alla sede di BBC – Foto: Philip Toscano/PA Wire

La statua a George Orwell di fronte alla sede di BBC – Foto: Philip Toscano/PA Wire

L'Unesco ha deciso di inserire gli archivi personali del giornalista e scrittore inglese George Orwell, autore di libri fondamentali come '1984' e 'La fattoria degli animali', nel registro denominato Memoria del mondo (Memory of the World). Si tratta dell'equivalente del Patrimonio dell'umanità, con la differenza che vengono riconosciuti di interesse mondiale documenti storici invece che siti archeologici o naturalistici: per esempio la Magna Carta, l'originale del 'Diario di Anna Frank' e anche, per l'Italia, l'Archivio storico dell'Istituto Luce. Lo scopo è di salvaguardarli dai rischi connessi "all'amnesia collettiva, alla negligenza, alle ingiurie del tempo e delle condizioni climatiche e, caso più tragico di tutti, alla distruzione deliberata e intenzionale". COSA C'È NEGLI ARCHIVI DI ORWELL L'archivio di George Orwell ora protetto dall'Unesco contiene taccuini manoscritti, fotografie, diari e lettere. Alcuni pezzi sono particolarmente significativi: ad esempio il taccuino del 1943 contenente la prima stesura del futuro '1984', oppure gli appunti raccolti mentre Orwell stava documentandosi in vista del suo reportage più celebre, quello dedicato alle condizioni di lavoro dei minatori nel nord dell'Inghilterra (uscirà nel 1937, con il titolo 'La strada di Wigan Pier'). DOVE SI TROVANO GLI ARCHIVI DI ORWELL Tutti questi documenti sono in possesso dell'University College London: il grosso venne donato nel 1960 dalla vedova di Orwell, Sonia, e fu rimpolpato successivamente attraverso una serie di acquisizioni e donazioni. Non si tratta di un archivio molto vasto, perché lo scrittore conservava poche cose: secondo quando dichiarato dall'Università, per contenerlo nella sua interezza sono sufficienti tre metri lineari, cosa che fra parentesi riduce i costi di conservazione presso il caveau di massima sicurezza di Bloomsbury. UN PATRIMONIO IMMENSO Quando l'University College London ha sottoposto la candidatura all'Unesco, non ha usato giri di parole. Secondo quanto riportato dal britannico Guardian ha affermato che il lavoro di George Orwell "ha avuto una profonda influenza in tutto il mondo, un'influenza che si fa sentire ancora oggi: è infatti raro trovare una seria analisi politico-sociale dei nostri giorni senza un riferimento alle idee di Orwell. I suo manoscritti e le sue carte personali sono l'unica testimonianza esistente della sua voce più diretta e autentica e per questo motivo sono un patrimonio unico e insostituibile". Leggi anche: - La nonna ride e il libro diventa un bestseller - Premi Ig Nobel 2018: tra i vincitori anche l'Italia - Il mago di Oz, ritrovate le scarpe rubate di Judy Garland