"Il Festival, impegno per la Scienza Medica"

Un appuntamento che ha totalizzato cinquantamila presenze in quattro giorni, e il suo calendario di appuntamenti non è ancora finito

Amartya Sen (Imagoeconomica)

Amartya Sen (Imagoeconomica)

Ha totalizzato cinquantamila presenze in quattro giorni, dal 20 al 23 aprile, e il suo calendario di appuntamenti non è ancora finito. È il Festival della Scienza Medica, organizzato da Genus Bononiae, Fondazione Carisbo e Università, che oggi porta sotto le Due Torri il premio Nobel 1998 per l’Economia Amartya Sen (alle 18,30 al Mast) per una lectio magistralis su salute e sanità universali.

Bologna, 22 maggio 2017 - L’IMPORTANTE appuntamento con Amartya Sen induce ad esprimere un giudizio sul triennio 2015/2017 del Festival della Scienza Medica. Appare evidente l’utilità, anzi la necessità di una manifestazione volta a recuperare la mancanza di un periodico momento di sintesi, di dibattito, di divulgazione per un settore in questo senso trascurato, ma nel quale al contrario l’innovazione esprime a livello mondiale il meglio del suo dinamismo creativo.  Il Festival vuole anche essere un omaggio alla città di Bologna, alla, storica disponibilità espressa dai suoi Portici, strumenti di incontro, di condivisione, di diffusione delle idee e infine alla sua Università, culla del Diritto, ma anche della Scienza Medica come il grande numero di giovani e giovanissimi presenti al Festival e seriamente interessati ha evidenziato.    SOTTO ALTRO profilo è un segno di omaggio ai grandi benefattori bolognesi che ancora nell’ultimo secolo ed oggi, determinati da motivazioni ideali, hanno dedicato vita e risorse allo sviluppo di un sistema pubblico e privato di largo impatto sociale ed economico che nelle sue varie articolazioni ha collaborato intensamente con tutte le sue strutture al Festival. Potrebbe dirsi che la formula mista pubblico/privato che viene adottata, e comunque ipotizzata, in gran parte del mondo sia il rilancio di precorse esperienze, come gli studiosi accolti al Festival non hanno mancato di sottolineare.  Si è parlato di un’innovazione culturale che richiede un forte impegno di conoscenza e l’adozione di comportamenti idonei a garantire al paziente una rafforzata fiducia verso i medici. Ma altrettanta fiducia va riposta nelle istituzioni sanitarie, anche se talvolta si teme che abbiano smarrito il senso della loro missione, mentre contemporaneamente subiscono, per lo più incolpevoli, i tagli economici operati dai governi. Proprio Amartya Sen ha tracciato fra l’altro la distinzione fra l’equità nella distribuzione delle cure sanitarie e l’equità della salute, ponendo in termini di serena obiettività la domanda: Quando una malattia richiede una quota consistente di risorse sociali, fino a che punto la risposta ricade sull’individuo o sulla Società?    TUTTO ciò nel contesto di una valutazione che vede la sanità pubblica fondamento dell’equità in campo sanitario, purché a fronte di cittadini che siano coinvolti poiché non possono né devono essere soltanto elettori. Purtroppo lo smantellamento dell’ObamaCare dovuto al nuovo governo degli Stati Uniti induce a temere che anche in altri Paesi possa avvenire l’esatto contrario.