Roma, 30 settembre 2010 - L’opera edita da Zanichelli: la testimonianza più longeva della storia della lingua italiana. Da quando, cioè, è nato lo Stato italiano di cui il prossimo anno si celebrerà il 150 anniversario. Una storia che coincide con l’Unità nazionale: non soltanto geografica e politica ma anche linguistica.


'Barbatrucco', 'gollonzo', 'emo', 'cinecocomero'...sono alcune delle nuove parole entrate nell’edizione 2011 del vocabolario Zingarelli che non manca però di segnalarne ben 2900 da 'salvare' perchè a rischio estinzione come 'aulico' e 'zelo'. "Resta di stucco, è un Barbatrucco" è la frase che senza ombra di dubbio è nella memoria di chi è stato bambino verso la fine degli anni settanta: la formula-tormentone dei 'Barbapapà', personaggi di un fumetto francese, conosciuti in Italia soprattutto grazie al cartone animato uscito nel 1976. Una coloratissima famigliola di «mutaforma» i cui membri con un 'barbatrucco' si trasformavano in qualsiasi cosa risolvendo i problemi: poco tecnologici ma certo più dolci dei recenti 'Gormiti', hanno fatto breccia nel cuore di generazioni di infanti televisivi.
Barbatrucco è diventato nella memoria collettiva un neologismo che sta ad indicare un "espediente ingegnoso, abile stratagemma" e fa parte delle oltre 1500 nuove voci e nuovi significati che aggiornano questa edizione della storica opera di consultazione (in tutto 143mila voci e 377mila significati).


Che cosa il costume italiano, la cronaca, la società hanno trasformato in linguaggio corrente? Innanzitutto il 'gollonzo': nato dallo slang nelle trasmissioni della Gialappas ma che è stato adottato nel giornalismo sportivo per indicare il goal ridicolo, fortunoso. Anche la moda ‘Emo' (come la musica), ora è nel vocabolario. Così come altre parole del mondo giovanile come ‘Shonen’ e ‘Shoujo', che in giapponese indicano le riviste (Manga) e film (Anime) rispettivamente per ragazzi e ragazze; un nuovo genere musicale, il Patchanka.


Fuksas o Renzo Piano, in quanto 'architetti di grande successo e notorietà' sono chiamati Archistar. Dal cinema: dopo il 'cinepanettone' natalizio (già nello Zingarelli) viene accolto il 'cinecocomero' estivo. Voci sempre tipiche della stagione calda sono i 'fantasminì' (calzini cortissimi che non escono dal bordo della scarpa) e il 'pinocchietto', il pantalone 'alla pescatora'. Nel pret-a-porter dello Zingarelli 2011 entra anche il 'tankini' (costume da bagno femminile costituito da slip+canotta). Con 'sandalone' invece s'intende un sinonimo di 'peplum', il film mitologico all'italiana anni '60.


Sdoganati i modi di dire: 'arcisicuro', 'impanicarsi', 'inguattare'. E ancora, ecco 'nativo digitale' (nel linguaggio giornalistico chi è nato nell'era di Internet e quindi più aduso alle tecnologie dell' 'immigrato digitale' che le ha imparate solo da adulto).


Dal mondo dell'Happy Hour arrivano: 'alcopop', bevanda con poco alcol per giovani e i più alcolici 'chupito' e 'shot' (o 'shottino'), magari sorseggiati a un 'apericena' (aperitivo che sostituisce una cena). Ad arricchire il 'menu' dello Zingarelli ci sono pietanze come: la ''nduja' calabrese, la 'cartellata' pugliese, i 'friarielli' napoletani, 'tajarin' e 'cugna' piemontesi. E dopo, per 'smaltire', si possono praticare le nuove discipline di fitness: 'acquaspinning', 'crunch', 'ginnastica dolce'. O magari facendo la danza rituale maori 'haka'.


Lo Zingarelli 2011 mentre registra l'italiano che si evolve continua la sua campagna 'salviamo l'italiano della memoria' come l'ha definita nella prefazione Massimo Arcangeli, coordinatore dell'Osservatorio di Zanichelli sulla lingua italiana. Il vocabolario segnala infatti 'nuove' parole da salvare. In tutto ora sono 2900 le voci di cui, purtroppo, si sta perdendo l'uso e che, come i panda, rischiano l'estinzione. Tra queste: 'ginepraio', 'aulico', 'scherno', 'uopo', 'zelo'. Parole necessarie per ricordare il passato e 'scrivere il futuro', per richiamare il titolo del 'Premio di Scrittura Zanichelli' (www.zanichelli.it/premiodiscrittura) tenuto lo scorso anno per le scuole e dedicato proprio alle parole dal salvare. Parole ricche di sfumature, affascinanti ma che vengono sostituite da sinonimi più comuni. Come sarebbe la lingua italiana senza di esse? Come può essere un destino cupo se non 'nefasto'? Cosa ruberanno i banditi d'ogni crime-story che si rispetti se non il 'malloppo'? E poi non potranno più essere 'sgominati' alla polizia. Un capo non sarà più 'carismatico'. E un eroe non più 'intrepido'. Senza 'prode' Omero non avrebbe scritto buona parte delle sue opere . E perchè non utilizzare più voci come 'acredine', 'satollo', 'voluttà'?Insomma per evitare un triste epilogo del lessico italiano si consiglia un uso maggiore del vocabolario.


Il Vocabolario della Lingua Italiana Zingarelli festeggia i 150 anni dalla nascita del suo autore, Nicola Zingarelli (31 agosto 1860). Il vocabolario uscì in dispense nel 1917 e per la prima volta in volume nel 1922. Da quasi cento anni il vocabolario della lingua italiana Zingarelli registra l’evoluzione del nostro idioma. Il suo dvd-rom contiene anche il testo integrale del «Dizionario della lingua italiana» di Nicolò Tommaseo e Bernardo Bellini (8 volumi, 1865-1879).


Lo Zingarelli 2011 è disponibile in più versioni: cofanetto, cofanetto con dvd-rom, solo dvd-rom, ed è disponibile anche per iPhone, iPad, iPod Touch.


Il quotidiano.net offre ai suoi navigatori del servizio 'zantip' proprio grazie alla collaborazione con la Zanichelli: consente, semplicemente 'cliccando' due volte sulla parola di cui non si conosce il significato, l'aprirsi di una finestra che mostra un vocabolario simultaneo e la traduzione in inglese del termine scelto.