Venerdì 19 Aprile 2024

Cucchi, l'appello cambia tutto. Le tappe della vicenda

I sei medici, tre infermieri e tre agenti della penitenziaria incriminati per la morte del giovane geometra sono stati assolti per insufficienza di prove

Stefano Cucchi (Ansa)

Stefano Cucchi (Ansa)

Roma, 31 ottobre 2014 - La sentenza d'appello ribalta completamente il processo-Cucchi: i sei medici, i tre infermieri e i tre agenti della penitenziaria incriminati per la morte del giovane geometra sono stati assolti per insufficienza di prove. La decisione dei giudici cambia del tutto l'esito dell'udienza di primo grado: allora - era il 5 giugno del 2013 - la III Corte d'Assise condannò a due anni il primario del reparto detenuti dell'Ospedale Pertini di Roma, Aldo Fierro, e punì con una sentenza di un anno e quattro mesi i quattro medici accusati di abbandono di persona incapace, favoreggiamento e omissione del referto.

A cinque anni dalla morte di Cucchi, il giallo sulle cause e sulle responsabilità non è ancora risolto. Il giovane romano, trentunenne con problemi di droga e anoressia, venne arrestato la notte del 15 ottobre del 2009 e morì all'ospedale Pertini sette giorni dopo, il 22 ottobre. La cattura scattò perché Cucchi fu trovato in possesso di venti grammi di droga. A pochi giorni dalla morte, i genitori diffusero le foto shock del cadavere di Stefano, scattate in obitorio. Erano ben visibili, oltre alla magrezza scheletrica ( Cucchi pesava 43 kg al momento della morte), delle lesioni diffuse la cui origine non è mai stata del tutto chiarita. Il volto era tumefatto: una maschera violacea attorno agli occhi, uno dei quali schiacciato nell'orbita, un ematoma bluastro sulla palpebra e la mandibola spezzata. E poi la schiena, fratturata all'altezza del coccige.