Zona gialla, Sardegna a rischio: terapie intensive al 10%. Le regioni con i dati più alti

Resiste il tasso di ricoveri in area non critica (al 5%) che, al momento, evita il cambio di colore per l'isola

Un drive-in per i test Covid (Ansa)

Un drive-in per i test Covid (Ansa)

Roma, 3 agosto 2021 - La Sardegna a rischio la zona gialla. Secondo gli ultimi dati dell'Agenzia per i servizi sanitari (Agenas), infatti, nell'isola l'occupazione dei posti letto da parte di pazienti Covid-19 nei reparti di terapia intensiva ha raggiunto la soglia critica del 10% (era all'1% a metà luglio, mentre la media nazionale è al 3%). In caso di sforamento, dunque, la Sardegna potrebbe passare in 'zona gialla' secondo i nuovi parametri per il 'cambio colore' delle Regioni, contenuti nell'ultimo decreto Covid che entrerà in vigore il 6 agosto.  

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La saturazione dei reparti non dipende solo dal numero assoluto di ricoverati, ma anche dalla capacità di accoglienza: la Sardegna ha 196 posti in intensiva; ieri i pazienti erano 19, dunque basta anche solo un ingresso per superare la soglia critica. E basterà - secondo il nuovo decreto - superare uno solo dei parametri (incidenza, ricoveri ordinari e terapie intensive) per passare in zona gialla. 

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Da segnalare poi l'incidenza a 140 su 100mila abitanti. A salvare, per il momento, la regione è il tasso di ricoveri in area non critica: la Sardegna segna al momento (i dati Agenas sono aggiornati a ieri sera) un 5% di occupazione, ben lontano dal 15% fissato come soglia massima.

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Oltre la Sardegna le regioni in cui l'occupazione delle terapie intensive è più alta sono la Liguria al 6%, il Lazio e la Sicilia al 5%, e la Toscana al 4%. Tutte le altre sono uguali o inferiori alla media nazionale del 3%.