Zona arancione e gialla in Italia: le regioni a rischio. Quando possono cambiare, i dati

Lazio verso il giallo, Lombardia ed Emilia-Romagna in bilico. Terapie intensive da zona arancione nella Provincia Autonoma di Trento

Roma, 21 dicembre 2021 - Nell'Italia a colori si allunga l'ombra della zona arancione. Difficile dal 27 dicembre, mentre già da gennaio potremmo assistere a uno o più passaggi in fascia intermedia di rischio. Il trend di ricoveri e terapie intensive si conferma in costante crescita (qui bollettino del 22 dicembre). Per dare un'idea, lunedì sera la percentuale di posti letto in area non critica era cresciuta in 12 regioni rispetto al giorno precedente. E dopo il ritorno in zona gialla di Friuli-Venezia e Giulia, Alto Adige, Trentino, Calabria, Veneto, Liguria e Marche spuntano ora le prime regioni a rischio zona arancione. Chiariamo subito: in base a dati Agenas e tendenze quello che potrebbe succedere lunedì prossimo è solamente il passaggio in giallo di una o due regioni. Neanche scontato, fra l'altro. Ma dopo Natale e Capodanno, già dal 3 gennaio, la situazione potrebbe cambiare.  Anche se il vero impatto delle feste su contagi e ospedalizzazioni lo si vedrà probabilmente al rientro dalle ferie, dal 10 gennaio in poi. E sull'evolversi dei numeri - chiave per il cambio colore delle regioni - aleggia l'incognita variante Omicron. Che sui contagi la mutazione abbia un impatto devastante è ormai chiaro. Basta vedere quello che sta succedendo fuori dall'Italia. Resta da capire quanto Omicron sul medio-lungo periodo potrà incidere sull'incremento di ricoveri, rianimazioni e decessi. 

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Sommario

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Quando si va in zona gialla

La zona gialla scatta allo sforamento di tre parametri. Per il passaggio devono verificarsi tutte e tre le seguenti condizioni:

  • L'incidenza deve essere sopra i 50 casi per 100mila abitanti
  • La percentuale di posti letto nelle terapie intensive superare il 10%
  • Il tasso di ricoveri in area medica sforare il 15%

Quando si va in zona arancione

Il passaggio in zona arancione avviene nel momento in cui vengono superati tutte e tre le seguenti soglie:

  • L'incidenza sfora i 150 casi per 100mila abitanti
  • La percentuale di posti letto nelle terapie intensive va oltre il 20%
  • Il tasso di ricoveri in area medica supera il 30%

Analisi sulle regioni a rischio

Partiamo dalla prossima settimana. A rischio zona gialla è il Lazio, già oltre il limite nelle terapie intensive e sull'orlo dello sforamento per quanto riguarda i ricoveri (14%). Cambierà comunque ben poco dopo che il governatore del Lazio Nicola Zingaretti ha firmato un'ordinanza che prevede, tra l'altro, l'obbligo di mascherine all'aperto. Oltre soglia nelle rianimazioni anche la Lombardia che però al momento conserva un margine di due punti percentuale nei ricoveri (13%). Saranno i dati dei prossimi giorni a decidere se la regione di Attilio Fontana resterà in bianco o finirà in giallo. Situazione analoga in Emilia-Romagna (12% i tutti e due i parametri). Entrambe resteranno in bilico fino a venerdì. Potrebbe abbandonare la zona bianca anche il Piemonte (10% terapie intensive e 14% ricoveri), così come nelle ultime ore si è avvicinata alla zona gialla anche la Sicilia (8% Ti e 15% in area medica). 

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E ora veniamo alla zona arancione. Finirci, per i non vaccinati, significherebbe subire diverse restrizioni. Dallo stop agli spostamenti tra comune e regioni, all'obbligo di Super Green pass nei ristoranti anche all'aperto o per lo sport di contatto (qui le regole della zona arancione).  Al momento solo il Trentino è sopra soglia in almeno uno dei parametri, ovvero le terapie intensive (28%). I ricoveri, seppur in crescita, restano lontani dal tetto (19%). In teoria non dovrebbe succedere nulla lunedì prossimo. Questo almeno dicono oggi i dati: un boom di +11% in due giorni dell'area medica pare altamente improbabile. Ma se la tendenza dovesse confermarsi, dal 3 gennaio la Provincia Autonoma di Trento rischia seriamente di passare in zona arancione. Vicina alle soglie ormai da giorni il Friuli-Venezia e Giulia, anche se il trend di crescita nell'ultima settimana ha rallentato. Ospedalizzazioni in aumento in Liguria (TI 14%, ricoveri 23%): anche la regione governata da Toti rischia di passare in arancione, non dal 27 dicembre, ma dal 3 gennaio. Ed è stato lo stesso Toti oggi, senza specificare date, a definire "possibile" il cambio di colore. 

Discorso a parte per il Veneto (TI 17%, ricoveri 18%). La zona arancione si avvicina gradualmente, lo ha detto anche oggi il governatore Luca Zaia: "Il nostro modello dice che fino alla prima settimana di gennaio saremo in crescita con i contagi e ci avvicineremo" al passaggio di fascia. Il Veneto, insomma, potrebbe restare in giallo fino al 3 gennaio per magari cambiare la settimana successiva, ovvero a partire dal 10 gennaio. 

Terapie intensive e ricoveri 

I dati Agenas aggiornati al 21 dicembre

Abruzzo TI 10% - Ricoveri 10%

Basilicata  TI 0% - Ricoveri 11%

Calabria  TI 12% - Ricoveri 23%

Campania  TI 5% - Ricoveri 13%

Emilia-Romagna  TI 12% - Ricoveri 12%

Friuli-Venezia e Giulia  TI 17% - Ricoveri 23%

Lazio  TI 14% - Ricoveri 14%

Liguria  TI 14% - Ricoveri 23%

Lombardia  TI 11% - Ricoveri 13%

Marche  TI 16% - Ricoveri 18%

Molise TI 5% - Ricoveri 5%

P.A. Bolzano TI 19% - Ricoveri 18%

P.A Trento TI 28% - Ricoveri 19%

Piemonte TI 10% - Ricoveri 14%

Puglia TI 4% - Ricoveri 6%

Sardegna TI 6% - Ricoveri 7%

Sicilia TI 8% - Ricoveri 15%

Toscana TI 11% - Ricoveri 7%

Umbria TI 10% - Ricoveri 8%

Valle d'Aosta TI 3% - Ricoveri 23%

Veneto TI 17% - Ricoveri 18%