Giovedì 25 Aprile 2024

Omicidio Varani, "i due killer hanno dormito abbracciati"

Nuovi particolari emergono dalle indagini sull'omicidio del ragazzo di 23 anni, torturato e seviziato in un appartamento di Roma. Ora i carabinieri stanno cercando una ragazza bionda che avrebbe incontrato la vittima prima che andasse incontro ai suoi aguzzini

Luca Varani, torturato e ucciso a Roma

Luca Varani, torturato e ucciso a Roma

Roma, 10 marzo 2016 - Una ragazza bionda di 25 anni, che avrebbe incontrato Luca Varani poco prima che il ragazzo andasse incontro ai suoi aguzzini. E' questo l'ultimo tassello che stanno cercando gli inquirenti per completare il tragico quadro dell'assassinio di Luca Varani, il giovane di 23 anni torturato e poi finito a coltellate e martellate in un appartamenteo del Collatino. Una morte brutale, da cui emergono di continuo nuovi particolari: i due killer, il reo confesso Manuel Foffo e l'amico Marco Prato, attualmente detenuti al Regine Coeli e per cui il gip Riccardo Amoroso ieri ha convalidato gli arresti per l'omicidio di Varani, avrebbero dormito insieme abbracciati sul letto dopo aver massacrato a morte Luca. 

SPUNTA UNA RAGAZZA - La ragazza che stanno cercando i carabinieri, avrebbe incontrato la vittima un piao di ore prima della sua morte, sul treno Viterbo-Roma Ostiense, venerdì mattina alle 7.30. In quel momento Varani era diretto all'abitazione di via Igino Giordani, dove lo aspettavano i due killer.

MORTO PER LE SEVIZIE - E mentre i carabinieri sono al lavoro per risalire all'identità della giovane, che potrebbe fornire ulteriore informazioni alle indagini, i risultati dell'esame autopico hanno fatto ipotizzare agli inquirenti che la coltellata inferta al cuore del ragazzo non sia stata quella decisiva che ne avrebbe causato la morte. Coltellata la cui responsabilità i due si sono rimpallati nel corso dell'interrogatorio di garanzia svoltosi ieri. Oggi però, pare che non sia stata quella a uccidere Luca: Varani forse morì a causa delle numerose ferite e torture inflitte dai due killer. Che per non far urlare il ragazzo gli avrebbero addirittura reciso le corde vocali. 

KILLER ABBRACCIATI- Versioni discordanti, quelle nel corso dell'interrogatorio di ieri, in cui i racconti di Marco Prato e Manuel Foffo, non coincidono su alcuni punti, a partire dalla coltellata. Secondo l'inchiesta della Procura di Roma che contesta ai due il reato di omicidio aggravato dalla crudeltà, i due avrebbero dormito abbracciati dopo l'assassinio. Ma non è ancora chiaro se tra i due ci siano stati rapporti sessuali nelle ore precedenti alla tragedia. Secondo gli inquirenti la ricostruzione fornita da Foffo, che dopo la follia omicida ha raccontato tutto al padre e si  è costitutito è "credibile" perché si è assunto una "responsabilità schiacciante". Il ragazzo è stato sentito di nuovo, dopo il lungo interrogatorio di ieri. "Prato ha detto bugie e io non sono un predatore sessuale", avrebbe detto oggi nel nuovo interrogatorio svolto con il pm Francesco Scavo, titolare dell'inchiesta.  La decisione di "fare del male a qualcuno" si sarebbe palesata nella mente dei due killer, secondo quando sostiene Foffo, nella serata di giovedì 3 marzo

IN CERCA DI VITTIMA - Foffo aveva confessato che assieme all'amico Marco erano usciti con l'intenzione di uccidere "per vedere l'effetto che fa". Ora gli inquirenti sostengono che i due avevano intenzione di "fare del male" a qualcuno almeno due giorni prima di metterlo in atto nei confronti di Luca Varani. Un delirio omicida durato 48 ore, dove secondo una ipotesi investigativa, il criterio scelto dai due nell'individuare la vittima sarebbe legato alla misura della debolezza. In sostanza Varani, che ha accettato di partecipare al festino in cambio di denaro, rispondeva alle caratteristiche di cui erano in cerca i due killer. Il gip del Tribunale di Roma, Riccardo Amoroso, che ieri ha convalidato l'arresto non ha contestato la premeditazione del reato di omicidio.