Giovedì 18 Aprile 2024

Clima, allarme su Trump. "Potrebbe bloccare studi sul riscaldamento globale"

Il Nyt ha diffuso un documento non ancora approvato dalla Casa Bianca redatto da esperti di 13 agenzie federali

Lo scioglimento del ghiaccio nel mare dell'Arcipelago artico canadese (Ansa)

Lo scioglimento del ghiaccio nel mare dell'Arcipelago artico canadese (Ansa)

Roma, 8 agosto 2017 - La temperatura media negli Stati Uniti si sta alzando rapidamente e drasticamente dal 1980, e gli ultimi decenni sono stati i più caldi degli ultimi 1500 anni. Ad affermarlo è un documento federale riservato non ancora approvato dall'amministrazione Trump, ottenuto in esclusiva dal New York Times. Il rapporto scientifico - un grido, più che un campanello, d'allarme sugli effetti dei cambiamenti climatici - è stato diffuso dagli scienziati che temono che la casa Bianca possa modificare o addirittura mettere a tacere quanto denunciato nel documento, uno schiaffo alle teorie del presidente che invece alimentano le schiere dei negazionisti. 

"Le prove del cambiamento climatico sono abbondanti, dall'alto dell'atmosfera alla profondità degli oceani" spiega la relazione completata quest'anno e redatta da scienziati di tredici agenzie federali nell'ambito del National Climate Assessment richiesto dal congresso ogni quattro anni. Secondo il documento negli Stati Uniti le conseguenze del surriscaldamento globale sono già evidenti. Ma la comunità scientifica americana ha un doppio motivo per essere in massima allerta. Dopo la scelta di abbandonare il Trattato di Parigi Cop21, il timore è che Donald Trump o i funzionari della sua amministrazione possano tentare di rallentare o addirittura bloccare gli studi sull'impatto che i cambiamenti climatici stanno avendo negli Stati Uniti. Dal 1880 al 2015 le temperature sono aumentate di 1,6 gradi Fahrenheit, e per gli scienziati l'innalzamento delle temperature registrato negli ultimi sessant'anni è dovuto all'azione dell'uomo. 

Il report, in attesa di approvazione dall'amministrazione Trump, spiega che "Ci sono evidenze che dimostrano come le attività umane, specialmente le emissioni di gas serra, sono le principali responsabili per i cambiamenti climatici rilevati nell'era industriale. Non ci sono altre spiegazioni alternative, non si tratta di cicli naturali che possano spiegare questi cambiamenti climatici". Che la Casa Bianca si sia dimostrata sempre molto scettica se non avversa a parlare di cambiamento climatico, non è un mistero. Lo stesso presidente ha sempre rifiutato di dire se creda o meno nelle responsabilità umane nel surriscaldamento climatico.

Oltre alle posizioni del presidente, al ritiro dal Cop21, ai dubbi sul proseguimento della ricerca, la Casa Bianca ha eletto Scott Pruitt - da sempre scettico sul climate change - come direttore dell'Environmental Protection Agency (Epa). Dulcis in fundo, pare che il ministero dell'agricoltura abbia chiesto ai propri funzionari di non utilizzare l'espressione "cambiamento climatico", ma di preferire altre locuzioni come "situazioni meteorologiche estreme".