Mercoledì 17 Aprile 2024

Inchiesta Consip, Matteo Renzi: "Fiducia nella magistratura"

L'avvocato del padre dell'ex premier: "Non si riesce a immaginare cosa possa essere. Prenderemo contatto con i pm ministeri per farci dare delle indicazioni"

Matteo Renzi e il padre Tiziano (Ansa)

Matteo Renzi e il padre Tiziano (Ansa)

Roma, 17 febbraio 2017 - Sull'inchiesta sugli appalti Consip, nella quale la procura di Roma indaga Tiziano Renzi per concorso in traffico di influenze, oggi interviene in prima persona l'ex premier. Matteo Renzi, parlando al Corsera, scandisce: "Mio padre è già passato da una vicenda analoga tre anni fa. Dopo venti mesi è stato archiviato. Spero che finisca nello stesso modo per questa indagine sul traffico di influenze".

Tiziano Renzi, una vita tra partiti e affari

Così l'ex presidente del Consiglio Matteo Renzi circa l'avviso a comparire ricevuto ieri mattina dal padre Tiziano. "Ma in ogni caso - aggiunge - da uomo delle istituzioni, dico come allora che la mia prima parola è di fiducia totale nella magistratura italiana e di rispetto per il lavoro dei giudici. Guai a chi fa polemica, gli inquirenti hanno il dovere di verificare tutto. E fanno bene a farlo".

Ieri si era detto tranquillo:  "Ho ricevuto un avviso di garanzia in cui si ipotizza 'il traffico di influenza'. Ammetto la mia ignoranza, ma prima di stamattina neanche conoscevo l'esistenza di questo reato che comunque non ho commesso essendo la mia condotta assolutamente trasparente come i magistrati - cui va tutto il mio rispetto - potranno verificare".

Riguardo all'inchiesta, l'avvocato Federico Bagattini, legale di Tiziano Renzi, spiega: "Ci è stato notificato l'invito a presentarsi senza descrizione del fatto. Non si riesce a immaginare cosa possa essere. Prenderemo contatto con i pubblici ministeri per farci dare delle indicazioni un pochino più specifiche e all'esito sicuramente saremo a rispondere all'interrogatorio. Date non ce ne sono".