Giovedì 25 Aprile 2024

Calciatrice candidata nella Lega, l'Afro Napoli la mette fuori rosa. Interviene Salvini

Titty Astarita, della squadra femminile dell'Afro United, estromessa dopo annuncio della sua candidatura al consiglio comunale di Marano con una lista civica. Lei piange, Salvini attacca i "buonisti di sinistra"

Manifesto elettorale di  Titty Astarita, calciatrice della Afro Napoli

Manifesto elettorale di Titty Astarita, calciatrice della Afro Napoli

Napoli, 15 ottobre 2018 - Titty Astarita, calciatrice della squadra femminile dell'Afro Napoli United, è stata messa fuori rosa dopo aver annunciato la sua candidatura al consiglio comunale di Marano con una lista civica che figura nell'alleanza di centrodestra insieme a Noi con Salvini. L'annuncio del club calcistico che si occupa di integrare attraverso il calcio gli italiani e gli immigrati suona come una ritorsione e ha fatto scoppiare un caso, per via della mescolanza tra militanza sportiva e impegno civile. "L'Afro Napoli United non è una squadra come le altre - si legge in una nota del club - nasce come progetto di inclusione e integrazione". 

Questo nostro è un progetto, dice il club, "per dare voce a un'Italia multietnica che già esiste e che quotidianamente è oggetto di discriminazioni e razzismo, vedendosi negare diritti, uguaglianza, opportunità". Con queste motivazioni i dirigenti hanno annunciato di essere "costretti a comunicare che, in seguito alla scelta della capitana della nostra squadra femminile, Titty Astarita, di candidarsi alle elezioni comunali di Marano con una lista civica alleata a Noi con Salvini, non formalizzeremo l'iscrizione al campionato C1 regionale campano di calcio a 11".

La Astarita precisa che quando le hanno detto che doveva scegliere è rimasta senza parole. "Mi sono candidata con una lista civica, non significa che sposo le politiche di Salvini. Avrei capito se mi avessero chiesto di restituire la fascia di capitano, non mi aspettavo mi chiedessero di ritirare la candidatura per restare". Intanto il leader della Lega attacca. "Gli unici razzisti sono i buonisti di sinistra. Tenete la politica fuori dallo sport". Cosi' su Twitter il vicepremier Matteo Salvini commenta il caso della calciatrice esclusa dalla squadra. E le compagne di squadra hanno reagito manifestando solidarietà all'amica e rifiutandosi di giocare ieri in Coppa Campania con il Dream Team 2.0, ad Agnano. Anche oggi, in una nota, le compagne di squadra di Titty ribadiscono che Afro United Napoli è una formazione "apartitica e apolitica" ed esprimono "solidarieta'" al loro capitano.

I dirigenti la fanno diventare una questione politica e hanno messo la ragazza davanti all'aut aut: "Che compatibilità può esistere tra l'Italia dell'Amministrazione leghista di Lodi _ insinuano i manager partenopei _ che nega la mensa scolastica ai figli degli immigrati più poveri e l'Afro-Napoli? Quale terreno d'incontro e di dialogo, fra chi sta provando ad annientare il modello d'integrazione virtuosa di Riace e i valori che abbiamo messo insieme al pallone a centrocampo dalla nostra prima partita?".

"La scelta di Titty Astarita ci ha lasciato esterrefatti", conclude la nota dell'Afro Napoli United, che nel dirsi addolorati ammettono di aver costretto la povera calciatrice ad abiurare: "Ci addolora la perseveranza nel rifiutare il passo indietro da noi richiesto, soprattutto perché dopo un anno di partecipazione alle vicende dell'Afro-Napoli, in un ruolo chiave di rappresentanza, le dovrebbe essere stato chiaro che quella candidatura la poneva automaticamente fuori dal perimetro dell'idee-guida che sono alla base del nostro sodalizio". E il club conclude: "noi saremo sempre intolleranti nei confronti degli intolleranti. Senza un solo passo indietro nei confronti di chi sta provando a scaraventare di nuovo questo paese nell'incubo che credevamo aver consegnato alla storia e all'oblio del tempo nel secolo scorso".

Alla Astarita stanno giungendo messaggi di solidarietà da da tutti gli schieramenti politici, anche da sinistra. I primi commenti vengono dal vice coordinatore regionale della Campania di Forza Italia Severino Nappi, che si di sopreso del fatto che l'impegno civile venga ostacolato in questo modo. "È ancora più grave che questo accada in una terra come la nostra nella quale il disinteresse per la cosa comune regna sovrano. È particolarmente vergognoso che questi atti arroganti vengono posti in essere dai dirigenti di una società sportiva che gestisce, presumibilmente con risorse pubbliche, progetti di integrazione sociale degli immigrati. Titti ha il diritto di continuare entrambe le carriere. Titti deve giocare e deve amministrare la terra di cui è figlia". 

Ma anche dal centrosinistra arrivano critiche alla decisione del club: "Esistono - si chiede il consigliere comunale a Napoli del Pd Diego Venanzoni - politiche societarie nello sport, da sempre strumento di aggregazione sociale, che impediscono a chicchessia di godere dei diritti fondamentali dell'individuo costituzionalmente garantiti? È questa l'Italia che vogliamo? È questo lo sport, con l'esempio che ne deriva, che i giovani nel nostro Paese devono seguire? Sono indignato e mi auguro che ci sia ferma condanna da parte degli Organismi sportivi nazionali, ed in particolare auspico parole severe da parte dell'amministrazione Comunale di Napoli, nella persona dell'assessore Ciro Borriello, che sin da subito hanno mostrato vicinanza e solidarietà per tale progetto sportivo".

La donna ha confessato di aver tanto sofferto e di sentirsi umiliata: "Dopo la decisione di mettermi fuori dalla squadra sono stata molto male, ho pianto. Io sognavo il calcio sin da bambina e quando scendo in campo mi sento come se avessi 12 anni; sono stata bene nell'Afro Napoli, credo in molti dei valori per cui lavorano ma proprio per questo non avrei mai immaginato che mi discriminassero". "Dopo la prima telefonata da un dirigente del club - spiega Titty Astarita - ho ricontattato il presidente della società per avere un incontro e trovare una soluzione. Mi ero resa disponibile a stare fuori per qualche tempo, lo avevano accettato, poi dopo due ore mi hanno comunicato che dovevo scegliere tra la candidatura e il calcio. In più mi hanno detto che avrebbero convocato le mie compagne per dire loro che chi avesse condiviso le mie scelte sarebbe stata esclusa. So che loro non sono andate alla riunione e hanno disertato la partita di Coppa Campania di ieri". La Astarita ha anche precisato le sue posizioni politiche: "Io sono antirazzista, non appoggio certi modi di fare di Salvini, altrimenti sarei nella loro lista. Condanno gli atti discriminatori ma sono in una coalizione di centrodestra. Partecipo da anni alla vista politica cittadina e sono stata già candidata per dare contributo alla città in passato in liste civiche".