Giovedì 18 Aprile 2024

Testamento Caprotti, alla segretaria 75 milioni. Per i nipoti l’altra metà dei risparmi

"A lei va la mia massima gratitudine". Germana Chiodi aveva già ricevuto una donazione di 10 milioni e due quadri

Bernardo Caprotti con la moglie Giuliana (Ansa)

Bernardo Caprotti con la moglie Giuliana (Ansa)

Milano, 26 ottobre 2016 - UN PREMIO alla fedeltà e al lavoro fianco a fianco di tanti anni. Valore: 75 milioni di euro. Destinataria delle volontà del suo capo, Bernardo Caprotti, il fondatore di Esselunga morto qualche settimana fa, è ancora una volta lei, Germana Chiodi, la segretaria, la spalla di una vita. Aveva già avuto dieci milioni di euro in donazione e due quadri, che per la casa d’aste Sotheby’s valgono 200mila euro l’uno. E ora la donna beneficerà del 50% dei risparmi che il patron della catena di supermercati aveva depositato in due conti correnti, presso Deutsche Bank e Credit Suisse. Lo prescrive il testamento dell’imprenditore brianzolo, che assegna l’altra metà del capitale, suddivisa in parti uguali, ai cinque nipoti: Tommaso, Margherita e Giovanni, figli del primogenito di Bernardo Caprotti, e Andrea e Fabrizio Caprotti, figli del fratello minore Claudio. Per ciascuno di loro, quindi, 15 milioni di euro a testa.

Come dire che Germana Chiodi è, a tutti gli effetti, una della famiglia. D’altronde, il fondatore del gigante della distribuzione italiana aveva voluto mettere nero su bianco la stima nei confronti della segretaria: un ringraziamento per «lo straordinario aiuto». Ad avere appurato il valore dei risparmi è stato l’esecutore testamentario, Stefano Tronconi. Germana Chiodi, in pensione dal 2008, ha 68 anni e ora è consulente di Esselunga, dopo un passato a fianco del patron e una promozione da dirigente. Tre anni fa aveva già ricevuto da Caprotti una donazione da 10 milioni di euro.

Ed è stata l’unica tra gli oltre 21mila dipendenti a essere citata nel testamento. «Germana custodisce il ricchissimo archivio che narra anche le molte dolorose vicende familiari oltre che aziendali – scrive Caprotti nel testamento –. A lei voglio esprimere la mia immensa gratitudine per lo straordinario aiuto che mi ha prestato nel corso degli anni». Il lascito costerà a Germana un 8% di tasse. E nel frattempo ieri Esselunga si è confermata la società numero uno della grande distribuzione organizzata italiana. A certificarlo è il rapporto annuale dell’Ufficio studi di Mediobanca. Supermarkets italiani, la holding che possiede Esselunga, nel 2015 ha chiuso il bilancio con 7,19 miliardi di euro di ricavi, in crescita del 4,7% rispetto all’anno precedente. Negli ultimi 10 anni, l’Esselunga ha accresciuto il fatturato del 46%, con un scatto in avanti ogni anno nell’ordine del 4,3%.