Torino, 22 luglio 2017 - Dieci giorni fa Cristina Giordana ha seppellito suo figlio. Ieri ha discusso al posto suo la tesi in biologia molecolare ritenendola «la cosa più naturale e giusta da fare». Niente lacrime, anche se la platea piena di studenti, professori e giornalisti è commossa. Sul grande schermo dove la figlia Giulia proietta fotografie, un’immagine del Cervino circondato di nuvole: «Sono le nuvole che ha visto lui. L’ho scattata nel momento esatto in cui è morto. Lo abbiamo ricostruito grazie al suo orologio satellitare. È in quell’istante che Luca ha iniziato la nuova vita». C’è molto amore in questa storia. E lo spaventoso coraggio di un genitore cui tocca subire la vita a passaggi invertiti. Luca Borgoni aveva 22 anni e l’energia per arrivare in cima al mondo. La mattina dell’8 luglio aveva partecipato alla Chilometro verticale, una delle corse della Cervino X trail, mille metri di dislivello sul tracciato storico Breul-Cervinia. Come allenamento per gli 8mila non poteva bastare. Tagliato il traguardo aveva continuato a correre in solitaria per raggiungere Capanna Carrel, a 3800 metri di quota.
Una cordata di alpinisti lo ha visto scivolare e precipitare all’altezza di un nevaio. La corsa è finita così. Ma non poteva concludersi in quel modo e nemmeno con i funerali celebrati il 12 luglio a Cuneo. C’era una tesi sospesa. A quel pezzo di carta dall’alto valore simbolico Cristina Giordana non ha voluto rinunciare e ieri si è presentata davanti alla commissione al posto suo. L’argomento era in tema: gli integratori naturali per le prestazioni in alta quota. È stato deciso il giorno della sepoltura, quando centinaia di persone sono andate ad abbracciare lei, il marito Vittorio e la figlia Giulia. Gli insegnanti di Luca si sono avvicinati con quello strano invito: «Signora, venga lei a discuterla». E lei che è professoressa di Scienze e Matematica alle medie, vicina alla seconda laurea in Biologia, ha accettato. «Mi mancavano pochi esami. Non li ho dati perché arrivò il concorso per diventare insegnante di ruolo. O forse perché questo ultimo passo dovevo farlo per Luca, condividevamo tutto».