Giovedì 25 Aprile 2024

Terremoto, Errani: "Niente tassa di successione"

Impegno del commissario per un emendamento prima della scadenza

Amatrice dopo il terremoto (Ansa)

Amatrice dopo il terremoto (Ansa)

Roma, 20 giugno 2017 - Ora c’è finalmente l’impegno di Vasco Errani, il commissario alla ricostruzione. Troppo pesante la svista sull’imposta di successione. Il governo rimedierà con un emendamento che esenterà i terremotati da quella che è già stata ribattezzata la ‘tassa sulle macerie’. C’è voluta una campagna giornalistica – in campo anche Qn –, l’ira del sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi – che proprio ieri ha minacciato di restituire le chiavi del Comune –, e un putiferio di reazioni politiche per arrivare all’obiettivo. «Pare un macabro scherzo», era stata la riflessione di Silvio Berlusconi domenica sul nostro giornale. Da premier, il Cavaliere dopo L’Aquila aveva firmato un decreto, su proposta della Protezione civile, per esentare i terremotati da quell’odioso obbligo fiscale.

Commissario Errani, una dimenticanza grave. «Nel primo provvedimento utile in Parlamento, il governo farà un emendamento per definire con chiarezza che nessun cittadino terremotato dovrà pagare alcunché per la tassa di successione». Basterà copiare il decreto di Berlusconi. L’ex premier ha detto al Qn: ho pensato a un macabro scherzo. Lui l’aveva fatta, quell’eccezione. «Mi pare che anche in altri terremoti la decisione sia stata presa dopo un anno... Comunque ripeto, questo problema sarà risolto in tempi utili. E sarà risolto con chiarezza. Dopo di che, è giusto che si dicano le cose per come sono».

Spieghi. «Il governo ha fatto una scelta importante e forte per la ricostruzione. Edifici pubblici, religiosi, beni culturali, imprese, prime e seconde case. Un impianto così completo è inedito. Mi pare giusto riconoscerlo».

Eppure i ritardi sono evidenti, i primi a dirlo sono i sindaci. E sul fronte fiscale non è la prima svista. «Sul fronte fiscale penso alla scelta delle zone franche, molto importante, molto utile per questi territori. Poi, in coerenza con quello che è stato già fatto, arriverà l’emendamento sull’imposta di successione».

Una dimenticanza così fa temere ai terremotati di non essere proprio al centro dei pensieri romani. «Non credo si possa dire che il governo ha dimenticato i terremotati. E l’emendamento che si farà sulle imposte di successione conferma tutti gli altri provvedimenti che ho appena spiegato. Molto importanti e inediti, per l’ampiezza. Come la scelta di finanziare interamente le seconde case».

È anche il terremoto dei non residenti. «Una decisione così non è mai stata presa prima, in nessun altro sisma. Nasce dalla volontà determinata di governo e parlamento di ricostruire interamente queste zone, di dare una prospettiva». 

Antonio Decaro, presidente dell’Anci, gira al premier le preoccupazioni dei sindaci, proprio sullo smembramento dei paesi, sul rischio di una desertificazione. «La scelta di intervenire prima di tutto sulle scuole è per dare un riferimento fondamentale alle comunità. L’altro grande punto è il lavoro, l’occupazione, il sostegno allo sviluppo con le zone franche. È un impegno che riguarda il governo ma complessivamente il parlamento. Ci sarà anche un lavoro delle Regioni per piani di sviluppo e l’utilizzo finalizzato dei fondi strutturali. Credo che questo sia molto importante per dare risposte vere ai cittadini».