Martedì 23 Aprile 2024

Terremoto, Renzi: "Ci sarà una ricostruzione vera"

In una visita lampo ad Amatrice il premier si è intrattenuto con il sindaco e con alcuni volontari. Ha promesso subito provvedimenti in Cdm

Renzi ad Amatrice si intrattiene con una volontaria (Lapresse)

Renzi ad Amatrice si intrattiene con una volontaria (Lapresse)

Rieti, 24 agosto 2016 - E' direttamente il premier Matteo Renzi a fornire, intorno alle 19, i dati ufficiali sul tragico bilancio del terremoto di stanotte. E li scandisce con dolore: "Quello che è accaduto è un evento di impatto enorme. Le vittime sono concentrate in tre comuni. Al momento ci sono 120 vite spezzate, ed è un bilancio che non è definitivo", ha detto nel corso di una conferenza stampa a Rieti dopo un vertice sul sisma. In particolare i morti sono 86 nell'area di Accumuli e Amatrice, nel reatino, e 34 nell'area di Arquata, nelle Marche.

E continuando a snocciolare i dati: "I feriti e i malati portati via da Amatrice e Accumoli sono 368 da questa mattina". Poi Renzi guarda al futuro: "L'emergenza avrà un lungo periodo di gestione, dovremo essere tutti all'altezza di questa sfida".

"C'è un problema legato al riconoscimento delle salme", sottolinea il premier spiegando che è in azione anche un team di psicologi per dare aiuto ai parenti delle vittime. Certo, sottolinea Renzi, "E' bello vedere in questo momento di dolore atroce l'Italia che si stringe, è come una famiglia colpita ma che non si ferma". E promette: "Domani al Cdm saranno varati i primi provvedimenti che saranno immediati". Ovviamente verrà dichiarato lo stato d'emergenza. Poi Renzi avverte: "Bisogna garantire una ricostruzione vera, anche se oggi è il momento di asciugarci le lacrime".  Il tema della ricostruzione "è senz'altro prematuro nella discussione, ma tutti noi sappiamo perfettamente che la credibilità e l'onore di tutti noi sarà nel garantire una ricostruzione vera che consentirà agli abitanti di vivere, di ripartire".  "Questa visita del governo sarà la prima di una lunga serie", promette infine Renzi.

"Sono state scritte pagine di solidarietà bellissime e commoventi: l'Italia è anche questo - si compiace Renzi - Adesso le lacrime e la commozione e il desiderio profondo di mettersi a lavorare". E sottolinea: "Le comunità di Rieti, Ascoli Piceno e altre si sono messe immediatamente all'opera, ci sono gia 500 posti letti gia liberati con la collaborazione della Protezione civile e dell'esercito. Ciò detto, capisco il desiderio delle famiglie, molto umano, di restare vicino al paese - aggiunge Renzi - ma ci sono 500 posti liberati per le famiglie di Amatrice". Poi allontana le polemiche: "La macchina dei soccorsi si è mossa immediatamente e il cuore grande dell'Italia sta rispondendo - dice il premier - Aprire una discussione polemica quando si ha un sisma di questa gravità non ha alcun significato. Ciascuno faccia le sue valutazioni. Di fronte a un grave terremoto la prima cosa da fare è sicuramente creare condizioni in cui si possa ricostruire in un clima di sicurezza". 

LA VISITA-LAMPO - "Non è il momento di parlare, vi prego": ecco le uniche parole che Matteo Renzi consegna ai cronisti nella visita-lampo ad Amatrice, la cittadina forse più colpita dal violento terremoto di questa notte. 

Il premier si è invece fermato a lungo a parlare con alcuni volontari e soccorritori nel centro sportivo dove si sta allestendo una cucina da campo e, prima di risalire sull'elicottero che l'ha portato a Rieti per partecipare a un vertice operativo, ha liquidato i giornalisti. Al summit in Prefettura per fare il punto sulle operazioni di soccorso presenti anche il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio e il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti

"Renzi si è reso disponibile e ha detto che l'Italia ci mette la faccia", ha riferito il primo cittadino di Amatrice Sergio Pirozzi al termine dell'incontro col premier. Poi lo sfogo: "Eravamo uno dei borghi più belli d'Italia, ora non è rimasto nulla", ha detto sottolineando come le "attività commerciali siano out, tutto è crollato, c'è rimasta solo la montagna".  Pirozzi ha invitato gli italiani a non abbandonare Amatrice e soprattutto ha voluto ringraziare i soccorsi che sono, al contrario di quanto sostenuto da alcuni, arrivati celermente. "Non c'è da fare alcuna polemica". "Il premier Renzi ha detto che ci risentiamo a breve e che qui si gioca la faccia dell'Italia - continua Pirozzi - Non ho motivo di non credergli. Anche il governatore Zingaretti ha mostrato da subito molta attenzione".

DA PALAZZO CHIGI  - In mattinata, mentre da ogni parte del mondo - dalla Germania alla Russia agli Stati Uniti - arrivavano offerte di aiuto all'Italia per gestire l'emergenza terremoto, Matteo Renzi  ha fatto il punto in una conferenza stampa. "Dalle 3.37 la macchina operativa dei soccorsi si è messa in moto - dice il premier - a ciascuno arrivi il grazie del governo e di tutti gli italiani e italiane, a chi ha scavato a mani nude, ha lavorato per assicurare le comunicazioni". E il premier insiste: "Vorrei dire grazie a tutti quelli che, salvando una vita, hanno mostrato quanto possa essere il peso, la forza, l'importanza della Protezione civile e del volontariato".

E ancora: "Il lavoro continua, dobbiamo attrezzarci per l'emergenza dei prossimi giorni e delle prossime settimane ma ora la priorità è scavare nelle macerie". Poi l'annuncio: "Nel tardo pomeriggio visiterò personalmente la zona". 

"Questo è il momento della commozione ma anche dell'azione - ricorda il premier - Mettiamoci a lavoro, perché nelle prossime ore si possano continuare a strappare vite alle macerie e restituire speranza ai territori così duramente provati". Renzi ci mette tutto il pathos che sente: "L'Italia piange i propri connazionali e mostra al mondo intero le lacrime ma anche il cuore grande dei volontari, della protezione civile e delle istituzioni". Poi la promessa: "Non lasceremo nessuno da solo, nessuna famiglia, nessun Comune, nessuna frazione - scandisce il premier - Gli italiani danno il meglio nei momenti di difficoltà".