Mercoledì 24 Aprile 2024

Terremoto e Radio Maria, Adinolfi litiga in diretta: "Non era padre Livio"

Durante la trasmissione si parla di sisma come "castigo divino" per le offese alla famiglia e alla dignità del matrimonio. La redazione: "Frasi di un conduttore esterno". L'attivista ultra-cattolico: "Padre Livio non era neanche in diretta, i giornalisti fanno falsa informazione"

Mario Adinolfi (Ansa)

Mario Adinolfi (Ansa)

Roma, 4 novembre 2016 – Non si placa la bufera attorno a Radio Maria e ad alcune frasi riferite durante la trasmissione dello scorso 30 ottobre. A poche ore dal terremoto che aveva squarciato nuovamente il Centro Italia, sull'emittente vengono pronunciate le seguenti parole: “Questi disastri sono la conseguenza del peccato originale, un castigo divino, un richiamo alle coscienze per le offese alla famiglia e alla dignità del matrimonio”. E ancora, il sisma viene interpretato come un “richiamo alle coscienze per ritrovare quelli che sono i principi della legge naturale”. Dichiarazioni forti che vengono associate alla nuova legge sulle unioni civili e attribuite in un primo momento a Don Livio Gonzaga, storico direttore di Radio Maria. Ma è proprio l'emittente a smentire questa ricostruzione, sostenendo che le frasi sono state pronunciate “da un conduttore esterno” e “non rispecchiano il pensiero di Radio Maria a riguardo”. Padre Livio, si aggiunge “il 30 ottobre non aveva alcuna diretta” sull'emittente. ADINOLFI – Sulla vicenda è intervenuto questa mattina anche Mario Adinolfi, attivista ultracattolico e leader del partito 'Il Popolo della Famiglia'. “Non l'ha detto - spiega Adinolfi a Radio Cusano Campus in riferimento alle presunte frasi del direttore dell'emittente -. Padre Livio il 30 ottobre non ha fatto nessuna diretta, e neanche l'altro ha mai detto che il terremoto è un castigo divino per le unioni civili. Basta sentire l'audio. Non è padre Livio a parlare, io ci lavoro a Radio Maria, facciamo un'informazione decente in questo Paese”. Adinolfi ha poi discusso con i conduttori del format Arduini e Di Ciancio, sostenendo che non sapevano di cosa stessero parlando. “Dite le cose a c***o, è stata fatta un'informazione falsa”.

L'AUDIO DEL 30 OTTOBRE