Scosse infinite, ecatombe tra le macerie

Inchiesta per disastro colposo: la scuola distrutta restaurata da poco

Amatrice, un anziano ferito e sotto choc con i suoi cani (Lapresse)

Amatrice, un anziano ferito e sotto choc con i suoi cani (Lapresse)

dall'inviato ALESSANDRO FARRUGGIA

AMATRICE (Rieti), 26 agosto 2016 - «È POSSIBILE che i morti siano più che all’Aquila, dove furono 309. Mi auguro di no, ma è possibile». Fabrizio Curcio, capo della Protezione Civile, parla chiaro e traccia un quadro impressionate del sisma che ha colpito le province di Rieti e Ascoli: 250 morti, dei quali ben 193 ad Amatrice, 11 ad Accumuli, nel Lazio e 46 ad Arquata, nelle Marche. Ieri la prefettura di Ascoli Piceno ha reso noto un primo elenco di vittime identificate, oggi dovrebbe farlo anche Rieti. Intanto la terra continua a tremare: nel primo pomeriggio di ieri una nuova forte scossa, di grado 4.3, ha angosciato la gente già provata di Amatrice, Accumoli, Pescara e Arquata del Tronto. Ancora crolli, soprattutto nel reatino. Ed è una corsa contro il tempo per estrarre gente viva dalle macerie. Secondo la Protezione Civile i feriti ricoverati negli ospedali sarebbero 386, ma dalle regioni vengono numeri più alti: 380 nel Lazio, 75 nelle Marche e 29 in Abruzzo. Di certo si puo dire che la macchina dei soccorsi ha funzionato, convogliando addirittura una sovracapacità, come ha ammesso Fabrizio Curcio quantomeno per Amatrice.   A RIPROVA, il fatto che nelle tendopoli il numero dei posti disponibili è di 3.500, largamente sovramensionato rispetto alle 1.230 richieste avute la prima notte. Ma la Protezione civile vuole prepararsi anche a improbabili, ma possibili scosse distruttive come la prima. E comunque è stata eccellente nel salvare persone: ben 215 li han tirati fuori i vigili del fuoco e 23 il soccorso alpino. Una dimostrazione di grande professionalità. Come in ogni terremoto in Italia, c’è anche una inchiesta penale. L’ha aperta la procura di Rieti, capoluogo della provincia che tra Amatrice e gli altri centri ha avuto il maggior numero di vittime. L’ipotesi di reato è disastro colposo e il procuratore Giuseppe Saieva – affiancato da tutti i pm – vuole accertare in particolare perché siano crollati una scuola di Amatrice ristrutturata appena nel 2012 e il campanile della chiesa di Accumoli, restaurato pochi anni fa, che ha investito una casa uccidendo padre, madre e due figli piccoli.   IERI IL PROCURATORE ha compiuto un sopralluogo e disposto dei sequestri, in particolare degli immobili colpiti dal sisma nei quali ci sono stati dei morti. Si tratta di un fascicolo «contenitore» – così lo ha definito il procuratore capo – e il primo passo sono i rilievi fotografici affidati alla Scientifica. Il campanile era stato restaurato con i soldi del sisma del ‘97, come ha ricordato il sindaco Stefano Petrucci. «Ma – ha detto ai giornalisti – non c’è stata imperizia nel restauro. La morte di una famiglia intera è un dramma, i loro figli erano cresciuti con i miei, ma non strumentalizziamo. Un campanile anche restaurato da poco con il terremoto è lecito che crolli, lo dico da tecnico».   SARÀ l’inchiesta della procura di Rieti ad accertare se ci siano state negligenze o illeciti nel restauro. L’altro caso sospetto è quello della scuola Romolo Capranica di Amatrice, costruita nel 2012 e parzialmente crollata la notte del sisma. E oltre all’inchiesta penale, si registra anche il primo arresto, ad Amatrice, per sciacallaggio. I carabinieri hanno fermato un 45enne originario di Napoli, pluripregiudicato, che tentava di introdursi in un’abitazione forzandone la porta con un cacciavite.