Giovedì 18 Aprile 2024

Terremoto un anno dopo, nulla di fatto. "Mia madre morta aspettando casa"

Veronica, 81 anni, era una sfollata da Castelsantangelo Terremoto un anno dopo, gli sfollati alle istituzioni: "Noi qui non vi vogliamo"

Veronica Chiucchiuini con il marito Antonio Di Antonio

Veronica Chiucchiuini con il marito Antonio Di Antonio

Roma, 15 agosto 2017 - Teresa di Antonio: sua madre Veronica, 81 anni, di Castelsantangelo sul Nera, è morta il 6 luglio, arresto cardiaco per insufficienza respiratoria. Nell’attesa di una casetta che non è mai arrivata.

Terremoto un anno dopo, gli sfollati alle istituzioni: "Noi qui non vi vogliamo"

«Mamma aveva una rabbia dentro... Era disperata, chiedeva continuamente: ma quando arriva, hai sentito qualcuno, hai parlato con qualcuno, ci sono notizie? Questa cosa l’ha dilaniata dentro».

Era sfollata nella provincia di Roma.

«A Ladispoli, da mia sorella. Ma il pensiero era sempre là, a casa sua. Ha lasciato tutto su, siamo riusciti a salvare poche cose grazie ai pompieri, e davvero grazie perché mi hanno aiutato. Ma lei era disperata per la casa. Come mio padre».

Ora è rimasto solo.

«A 88 anni, dopo una vita insieme. Avevano festeggiato i 63 anni di matrimonio il 23 agosto, sì proprio il giorno prima che succedesse tutto. Oggi si sta lasciando andare, gli manca la mamma in modo disperato». (Si commuove).

Sembra di assistere a una strage silenziosa, dopo i 299 morti sotto le macerie. Persone consumate dal dolore, morti di nostalgia.

«È quello che ho pensato anch’io. Cerco di tenermi in contatto con amici che stanno sulla costa, sono tutti, tutti, tutti disperati. Una tragedia immensa, ogni volta che ci sentiamo è un pianto».

Sua madre stava bene.

«Aveva i problemi di una persona della sua età, ma si curava. Era indipendente, guidava la macchina, prendeva appuntamento con i medici, la seguivano a Camerino».

Prima dell’esodo.

«Dopo, ha perso i suoi riferimenti di una vita. Lei era una persona così attiva, aveva gestito uno dei due bar in paese. A Castelsantangelo vivevano duecento persone o poco più, al 90% anziani come mia madre».

Sradicati.

«Mio padre oggi continua a ripetere, io voglio riaffacciarmi dalla finestra di casa mia, sulla piazza. Loro vivevano sopra al bar».

Il sindaco Falcucci confida che in tanti quasi lo supplicano: fammi morire a casa mia. Non sa che cosa rispondere.

«Non me la prenderò mai con lui, ha le mani legate, lo sappiamo. Chi invece avrebbe dovuto e potuto fare sicuramente ha dei tempi che non corrispondono alla vita delle persone. Se penso che ormai arriva l’autunno e stanno ancora sistemando le aree per le case di legno...».