Lunedì 22 Aprile 2024

Amatrice, Gentiloni alla messa per le vittime. Il vescovo: "Rinviare non paga"

Il premier alla messa celebrata dal vescovo di Rieti in memoria delle vittime del 24 agosto. Monsignor Pompili: " Rinviare non paga mai. Neanche in politica". La procura annuncia 12 rinvii a giudizio VIDEO Prevedere i terremoti? Per molti vulcanologi in futuro si potrà

Paolo Gentiloni ad Amatrice (Imagoeconomica)

Paolo Gentiloni ad Amatrice (Imagoeconomica)

Amatrice, 24 agosto 2017  - Una messa ad Amatrice in memoria delle 299 vittime del terremoto del 24 agosto dello scorso anno: 249 morirono sotto le macerie tra Amatrice e Accumoli e ben 50 persone nella piccola Arquata del Tronto. A celebrarla è il vescovo di Rieti, monsignor Domenico Pompili. Alla funzione ha partecipato il premier Paolo Gentiloni con la moglie. Il presidente del Consiglio, andando via dalla tenda dove si è celebrata la messa, non ha rilasciato dichiarazioni.

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Anche la sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha preso parte alla celebrazione eucaristica in memoria delle vittime del sisma dello scorso anno. Presente anche il capo del Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli e il suo predecessore Fabrizio Curcio, il commissario uscente del governo per la ricostruzione Vasco Errani e il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.

"Dalla notte si giunga all'alba: questo è quello che speriamo", così come nella preghiera della notte scorsa si è arrivati al mattino, questo possa accadere anche più complessivamente per la rinascita", è stato il primo messaggio di monsignor Pompili. Il vescovo, nell'omelia, ha esortato a fare di più:  "La ricostruzione sarà vera o falsa. E' falsa quando procediamo alla giornata, senza sapere dove andare. Mi chiedo: siamo forse in attesa che l'oblio scenda sulla nostra generazione per lasciare ai nostri figli il compito di cavarsela, magari altrove? Rinviare non paga mai. Neanche in politica, perché il tempo è una variabile decisiva. La ricostruzione - al contrario - è vera quando evita frasi fatte ("Ricostruiremo com'era, dov'era") e chiarisce che ricostruire è possibile. Ma non l'identico, bensì l'autentico. L'identità di un borgo storico è sempre dinamica e la storia non torna mai indietro". 

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"Per rinascere, però - ha avvertito monsignor Pompili - non basteranno eroi solitari. Anzi, a dirla tutta, una comunità senza eroi è una comunità eroica. E' la fuga dalla propria quota di impegno, infatti, che lascia le macerie dove sono; impedisce di ritornare; abbandona i più. Qui non si tratta di attribuire colpe a qualcuno o distribuire medaglie a qualcun altro, ma di fare quello che ci spetta". 

In serata anche la dichiarazione del procuratore capo di Rieti Giuseppe Saieva , che ha annunciato rinvii a giudizio dopo aver chiuso le indagini per il crollo della vela campanaria di una chiesa di Accumoli e di due palazzine di edilizia popolare ad Amatrice. Purtroppo, fa notare Saieva, "c'è colpa dell'uomo". Le richieste di giudizio, spiega, "sono per sette persone per Accumoli e cinque per le palazzine".

Ieri le fiaccolate e le veglie per Amatrice, Arquata e Pescara del Tronto, a un anno esatto dalla tragedia.