Venerdì 19 Aprile 2024

Terremoto Amatrice, imprenditore ride pensando agli affari. L'intercettazione

Vito Giuseppe Giustino ai domiciliari nella nuova inchiesta della procura dell'Aquila. Intercettato mentre, dopo il sisma del 2016, cerca nuovi incarichi presso funzionari pubblici: "Abbiamo bisogno di tenerci attivi"

Retrosi, frazione di Amatrice (Ansa)

Retrosi, frazione di Amatrice (Ansa)

Rieti, 19 luglio 2017 - Amatrice come L'Aquila. Anche in questo caso, dopo il terremoto dell'agosto 2016, c'è un imprenditore che ride pensando agli affari del post-sisma. Sette anni fa era successo con Francesco Piscicelli. Stavolta, nel mirino c'è Vito Giuseppe Giustino, 65 anni di Altamura (Bari), presidente del Cda della società cooperativa l'Internazionale, finito ai domiciliari nella nuova inchiesta della procura dell'Aquila su presunte mazzette nella ricostruzione pubblica che ha portato all'arresto di 10 persone. 

Nell'ordinanza di custodia cautelare, firmata dal gip Giuseppe Romano Gargarella, si legge: "L'uomo, ai domiciliari, annuisce e ride parlando delle future commesse, in particolare ad Amatrice". 

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LE INTERCETTAZIONI - Giustino è intercettato al telefono con il geometra della sua stessa ditta, Leonardo Santoro, anche lui ai domiciliari. Santoro - è scritto nell' ordinanza - gli racconta quello che ha detto a Lionello Piccinini, dipendente del Mibact Abruzzo, a sua volta ai domiciliari, dopo il terremoto di Amatrice: "Se ti posso essere utile, voi fate l'elenco, mò dovete fare uno screening dei beni sotto vostra tutela: se vi serve qualcosa per i puntellamenti, via dicendo, noi siamo a disposizione", racconta Santoro a Giustino, che ride più volte. "Siamo strutturati, abbiamo una struttura potentissima e abbiamo bisogno di fare qualcosa per tenerci attivi. Abbiamo chiuso un po' di cantieri e abbiamo diciamo una cinquantina di unità lavorative che non so dove c...o mandarle".

RISATE E AFFARI - Il giudice fa notare che "gli imprenditori monitorati da questo ufficio, tra i quali hanno assunto un comportamento particolarmente cinico i rappresentanti della società l' Internazionale, hanno cercato nuovi incarichi, grazie ai rapporti diretti con i pubblici funzionari". Santoro, riassume il Gip, spiegava al suo datore di lavoro "che presso il Mibact era stata creata un'unità di crisi per valutare i danni ai beni architettonici. Giustino, sentite le parole del Santoro - prosegue Gargarella - ha riso in maniera beffarda della nuova situazione venutasi a creare, in quanto per l'impresa il nuovo sisma non avrebbe potuto che portare nuovi introiti, tanto più se l'appoggio di Piccinini e Marchetti (altri due arrestati, ndr), funzionari del Mibact e inseriti nell'unità di crisi, non sarebbe venuto meno". 

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