Martedì 23 Aprile 2024

Terremoto, due geologi sulla frattura del Monte Bove. Ingv: scalino lungo 15 km

Il video girato in corrispondenza dell'espressione di superficie della faglia responsabile del sisma di magnitudo 6.5 del 30 ottobre scorso

https://www.youtube.com/watch?v=3LsnNsztDOs

Roma, 3 novembre 2016 - Due geologi dentro alla 'frattura' prodotta dal terremoto. Si tratta di studiosi del gruppo Emergeo dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Marco Moro e Michele Saroli (DICeM-Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, associato all'Ingv), che hanno raggiunto il versante sud occidentale di Monte Bove Sud (come documentato dal video) in corrispondenza dell'espressione di superficie della faglia responsabile del sisma di magnitudo 6.5 del 30 ottobre scorso. "È stata osservata - si legge nel sito dell'Ingv, in termine un po' tecnico ma abbastanza chiaro - la rottura cosismica primaria che presenta un rigetto di circa cinquanta centimetri, diretta espressione in superficie del movimento del piano di faglia in profondità. La rottura cosismica individuata si localizza sul prolungamento del lineamento tettonico Monte Vettore-Monte Porche-Monte Bove attivatosi durante l'evento di magnitudo 6.5".

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Il terremoto ha generato uno 'scalino' lungo almeno 15 chilometri tra Arquata del Tronto e Ussita. L'Ingv spiega che questo fenomeno, chiamato 'scarpata di faglie', è comune per i terremoti di magnitudo vicina a 6,0 e "rappresenta la prosecuzione verso la superficie della rottura e dello scorrimento avvenuto sulla faglia in profondità". Lo scalino generato dal sisma ha un'altezza variabile tra 20 e 70 centimetri e in alcuni punti supera il metro: dimensioni in linea con quanto prevedono i modelli di riferimento dei sismologi, secondo i quali per un terremoto di magnitudo 6,5 ci si può aspettare la formazione di scarpate lunghe una ventina di chilometri e alte in media 40 centimetri. Queste strutture sono considerate una 'spia' del movimento avvenuto in profondità, "che ha raggiunto - osserva l'Ingv - picchi superiori a 2 metri, che hanno prodotto il ribassamento del settore occidentale rispetto a quello orientale". Queste osservazioni, con i dati dei satelliti, consentono di capire che cosa è avvenuto in profondità e di caratterizzare il sisma e la faglia che l'ha generato.

Piccolo glossario sempre dal sito Ingv. Per scarpata di faglia si intende la "deformazione permanente della superficie terrestre, prodotta dallo scorrimento di una parte della faglia rispetto all’altra. Questo movimento è la causa di un terremoto". La faglia è "la superficie attraverso cui due blocchi di crosta scorrono durante un terremoto. In funzione del movimento che si osserva lungo la superficie si parla di faglie normali, inverse e trascorrenti. Questa superficie piana può intersecare la superficie della Terra ed avere quindi una traccia di faglia identificabile".